Sai Jo io ho avuto per tanti anni gli attacchi quando non esisteva nulla per farli passare. Così me li sorbivo tutti. A quel tempo misi a punto una tecnica stranissima in cui io mi estraniavo dal mondo e nonostante ci fosse l'attacco, non sentivo il dolore. Era uno stato difficilmente descrivibile che raggiungevo con un altissima tensione ed un contemporaneo abbandono.
Le volte che ci riuscivo (e non era certo sempre) dovevo essere a casa sul letto e per farlo ponevo sulla testa tutto il mio peso. Però bastava poco (come ad esempio mio padre che entrava per vedere come stavo) che io ritornavo nel presente e risentivo le fucilate in testa.
Credo che fosse una sorta di autoipnosi.
a me capita una cosa simile, anche se solo ultimissimamente sto cercando di farla diventare una sorta di tecnica (dopo aver sentito i vostri spunti a riguardo), perchè in realtà in passato si è presentata come forma estrema di difesa al dolore, spontaneamente senza che decidessi di farlo. Paradossalmente negli attacchi molto forti e subentra alla fase di rabbia feroce (dopo aver dato testate al muro, urla, imprecazioni, singhiozzi che poi non fanno che amplificare l'insopportabilità del dolore). Mi immobilizzo, faccia al muro, braccia alzate ed è come se il dolore diventasse un tutt'uno con il corpo, è molto difficile da rendere a parole, ma il frastuono a un certo punto rompe la barriera del suono e resta immobile da qualche parte e comunque insopportabile ma
possibile. Anche per me basta la minima distrazione (un rumore, una persona si avvicina, un rumore dall'altra stanza) e ritorna tutto da capo.
Anni fa ho seguito un corso di autoipnosi (per studio non per la ch), sbrigativo e breve, credo che si avvicini a questo come intento, nel mio caso però è un po' il meccanismo inverso, è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo; in teoria l'autoipnosi è una forma di autocontrollo estremo, filo meditativo. Forse le due strade portano al medesimo obiettivo utilizzando percorsi inversi.