ed ecco la lettera "ufficiale".
Visto che il Dottor Zulian è una brava persona, il profilo è volutamente "limitato". Spero basti. Ma, in ogni caso, questa volta si esige una risposta!!!!
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ASL. N. 13
Servizio di Medicina Legale
Att.ne Responsabile Dottor Gianfranco Zulian
V.le Roma n.7
28100 NOVARA
Egregio Dottor Zulian, sono il presidente dell’OUCH Italia onlus, Associazione dei sofferenti di cefalea a grappolo in Italia, e le scrivo quale rappresentante della Signora Tiziana Balocco, che è stata fiscalizzata presso la Sua Medicina Legale il giorno 21 Gennaio alle ore 10 dalla (nome pressoché illeggibile) Dott.sa Agosta.
La Signora Balocco soffre di cefalea a grappolo ed ipertensione (e conseguente retinopatia), con terapia attuale di: 3 isoptin retard al dì, 1 cp. Cardura al dì, 1 cp. Laxis al dì, cerotto catapresan tts2 settimanale, liometacen, ossigeno terapeutico.
- L’imigran non può più essere utilizzato a causa di parestesie e disiartrie. (e questo la dovrebbe dire tutta sul suo stato di sofferenza durante il ciclo di cefalea a grappolo, perlomeno a chi CONOSCE la cefalea a grappolo…)
Faccio anche presente che la Signora è stata in cura all’Istituto Besta di Milano, uno dei maggiori centri riconosciuti nel mondo per lo studio della cefalea a grappolo.
Nel Novembre scorso la medicina del lavoro ha confermato l’idoneità alle mansioni svolte con esenzione dai turni notturni e compiti di elevato stress psico- fisico.
Scopo di questa mia lettera è la preghiera di fare chiarezza, o indurre all’aggiornamento, la Dottoressa in questione, la quale ha trattato la nostra associata come una “donnetta che ha un po’ di mal di testa�?, umiliandola profondamente.
Non contenta, dopo la presentazione della cartella clinica, è passata al sistema “handicappati�?, come se la Signora Balocco fosse, da lavativa, divenuta una povera incapace.
Nulla di tutto ciò! La Signora Balocco vuole semplicemente essere trattata con educazione e rispetto. Ed avendo la dottoressa in questione comunque confermato la malattia, questa non è una lettera di preghiera di una “lavativa�?, ma una richiesta formale di scuse.
La Signora lavora al Carcere di Novara e, seppure con limitazioni (accertate e dovute), svolge il suo lavoro con la massima professionalità .
Quello che desidera è di essere visitata da persone che non confondono la cefalea a grappolo con una emicrania da week-end o con una cefalea muscolo-tensiva, e nascondono dietro questo l’ignoranza totale della patologia della cefalea a grappolo.
La cefalea a grappolo è (anche secondo l’IHS) il dolore più forte che un uomo possa sopportare. I suoi pattern possono andare da poche settimane alla cronicizzazione e la media annua temporale è di 2/3 mesi, con 2/8 attacchi al giorno di un ora ciascuno.
Lo stupore ironico della sua dipendente “… e per un mal di testa lei sta a casa 15 giorni?….�? non è adatto, è offensivo, e, come già detto, denota totale ignoranza della patologia in questione.
Inoltre, come lei ben saprà , l’attacco di cefalea a grappolo induce un repentino (benché “topico�?) aumento della pressione arteriosa. La Signora Balocco è un ipertesa grave accertata….. per non sentirsi dire che sta a casa per un mal di testa deve dunque farsi venire un ictus?
Ed i suoi cicli durano mesi. Come quasi tutti noi, dotati di senso di responsabilità verso le Società dove lavoriamo, “resiste�? per tutte le settimane che può, poi chiede una tregua…..solamente una tregua!
Io credo che nel suo ambiente sia necessaria una buona dose di comprensione e non di ironia e, peggio, ignoranza su patologie meno comuni. Sono certo che Lei saprà suggerire testi alla sua dipendente per l’approfondimento della cefalea a grappolo (in caso contrario mi chieda, sarò felice di aiutarla), ma soprattutto di insegnarle l’educazione, la comprensione e l’umanità , che sono componenti indispensabili per il lavoro di un medico che si rispetti e, in specie, se si ignora la patologia presentata.
Ritengo che una risposta (a me come tramite, o direttamente alla Signora Balocco) sia il minimo dopo una manifestazione di non-professionalità e ineducazione simile, e la attendiamo con urgenza. Ritengo comunque che, prima di attivare i nostri canali con la pubblica informazione e con il Ministero della Salute, una lettera da parte vostra sia da considerare risolutiva.
Mi consideri a Sua completa disposizione per ogni chiarimento e per, eventualmente, approfondire le conoscenze della Sua dipendente sulla cefalea a grappolo.
La saluto e la ringrazio