Autore Topic: Grappolo e lavoro  (Letto 6492 volte)

Offline Fabio

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Re: Grappolo e lavoro
« Risposta #15 il: Settembre 11, 2009, 16:06:00 Ven »
Ciao Roberta,
capisco perfettamente il tuo disagio e da parte mia hai la massima solidarietà e comprensione!
Da perenne cronico, anch'io come altri, preferisco stare in ufficio anzichè rimanere a casa...questo mi aiuta a distrarmi e a reagire con più efficacia alla bestia perchè costretto dalla mia mansione che richiede concentrazione e continuità!
Non è affatto facile,lo so, e non vuole neppure essere un consiglio...ognuno di noi vive questa sofferenza in modo diverso e non sempre l'esperienza di alcuni serve o migliora il nostro stato di salute però,. è risaputo che per combattere la CH ci vuole forza e un bel coraggio da leoni e chi mi conosce un pò sa che per tanti e tanti anni non l'avevo e questo faceva sì che il mio umore stava perennemente sotto i piedi.
Da pochissimi anni ho deciso di cambiare atteggiamento e devo dire che, nonostante la mia cronicità, riesco a condurre anche al lavoro uno stile di vita accettabile e soprattutto dignitoso!
Purtroppo, la conoscenza di questa malattia, anche in campo medico, è davvero scarsa e credo che a tutti sia almeno una volta capitato di essere stato presi per un marziano. Dove lavoro ormai da 12 anni sanno benissimo cos' è la CH e quali sono gli effetti di un attacco, anche perchè hanno avuto ampio modo di vederlo...vedere in quale stato mi riduco!
Mi sento solo di dirti di tenere duro sempre e comunque...l'aiuto di cui abbiamo bisogno viene solo da noi!

Un abbraccio,
Fabio.

Fabio Tedesco
Referente Regionale Sicilia OUCH Italia (onlus)
Cel. 339-4200504   e-mail  f.tedesco@libero.it

Offline lunalafata

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Re: Grappolo e lavoro
« Risposta #16 il: Settembre 13, 2009, 01:21:04 Dom »
Roberta perdonami se ti rispondo solo ora (ho latitato qualche giorno dal forum),
ti abbraccio ancora più forte perchè siamo colleghe e credo di comprendere almeno in parte le sensazioni che provi.

Dopo aver lavorato sul tempo diurno per qualche anno sono tornata in corsia da qualche mese, lavoro su turni nelle 24 ore. La mia bestiaccia è cronica e non mi concede remissioni da qualche anno, eppure mi sento di farti coraggio.

Se non l'hai provato ti esorto a provare l'ossigeno, con me e con molti altri funziona. Concordo con chi ti consiglia il deltacortene, tral'altro una volta ogni qualche anno secondo me riesci anche a smaltirlo bene tra un ciclo e l'altro.
Per quanto riguarda i colleghi e l'incomprensione, nel mio caso mi ritengo fortunata, o forse è che non ho proprio potuto evitare di presentargli la bestia e anche tante volte, in questo reparto non è da molto che l'hanno conosciuta eppure ho trovato comprensione e affetto. Grazie a tutti i folletti dei boschi in reparto c'è l'ossigeno e posso usarlo, a volte uso semplicemente imigran, perchè la situazione non mi consente di fare altro.
Rispetto a una volta che a riguardo ero più riservata, in questo nuovo posto mi sono concessa di raccontare ai colleghi cosa ho, com'è, come si affronta e come possono aiutarmi. Ho fatto fatica, un po' perchè non ho mai amato ricevere pietismi vari, un po' per riservatezza e basta, un po' perchè ho sempre vissuto il dolore come qualcosa di intimo e qualcosa che preferisco tenere per me senza dare la mia sofferenza anche ad altri. Ho fatto fatica ma parlarne con loro, informarli, mi ha permesso di non sentirmi più una caccola quando sto male, di ricevere il loro aiuto se serve e soprattutto la loro comprensione.

Tornare a lavorare sui turni mi ha giovato, perchè come per te i miei attacchi sono prevalentemente notturni e andare al lavoro senza avere dormito mi rende rimbambita, offuscata e tral'altro favorisce l'arrivo di altri attacchi, me ne accorgo anche ora quando lavoro di mattina ... paradossalmente invece lavorare di notte tiene alla larga la bestia, forse per il fatto di restare in attività e in allerta nelle ore in cui invece sono destinate al sonno (e alla bestia che ama tanto svegliarmi...).

negli anni passati mio malgrado ho dovuto cedere e stare a casa dal lavoro quando serviva, di recente anche ho dovuto assentarmi qualche giorno per essere ricoverata, ma per il resto, una volta compreso il problema, devo ammettere che i colleghi cercano di venirmi incontro e se ho bisogno, facendo cambi di turno e maneggi vari, riesco a giostrarmi gli orari di lavoro senza mancare, cerco semplicemente di esserci quando sto bene e magari concentrare i riposi ei giorni in cui la bestia si incavola.
Non potrei mai stare senza il mio lavoro, per necessità ma soprattutto perchè lo amo e mi appartiene e come altre attività mi tiene viva e mi rende gioiosa.

Ti esorto a parlare con i tuoi colleghi, mi aggrego a chi ti consiglia di portare materiale informativo, e soprattutto sii tu stessa il materiale informativo, sono infermieri come te e me, nel loro cuore c'è la comprensione anche se magari si è un po' appannata negli anni di lavoro.
Tienici informati su come va...


Ti abbraccio forte forte

lidia

Lidia Gandellini     OUCH Italia (onlus)
Cel. 339 7818408   e-mail  dd.inthesky@yahoo.it