Questa poi non la sapevo....
Voi?
Una recente scoperta in ambito di pratiche alternative per la cura delle cefalee è l’ossigeno-ozono terapia, che sembra essersi rivelata efficace non solo nel trattamento della fase acuta della cefalea, ma anche nella prevenzione delle crisi. La somministrazione di ossigeno e di azoto può migliorare la circolazione del sangue, rilassando le arterie che, in fase di contrazione, provocano il caratteristico mal di testa. Unendo all’ossigeno anche l’ozono, che è una paricolare forma clinica dell’ossigeno, la terapia sembra essere ancora più efficace, poiché renderebbe possibile un miglior trasporto e assorbimento dell’ossigeno. Ma come viene somministrata questa miscela gassosa? I metodi sono principalmente tre: 1) per infusione: circa 100-150 centilitri di sangue vengono convogliati in una sacca in cui è contenuta la miscela e, successivamente, il sangue stesso viene reinfuso nella vena; 2) sottopelle: tramite un ago, si effettuano delle infiltrazioni di miscela nel punto in cui il paziente avverte maggiormente il dolore (ad es. fronte e collo); 3) nell’articolazione temporo-mandibolare: l’infiltrazione di ossigeno e ozono avviene tramite un’iniezione, che è piuttosto dolorosa (è adatta solo se la cefalea è causata da problemi di postura).