Buongiorno a tutti amici!
Ora che Riccardo mi ha pubblicato anche la foto non posso fare a meno di partecipare attivamente all'attività del forum.
Preparatevi xkè vi romperò le scatole parecchio!

A tal proposito inizierei col fare alcune domande:
1 Come faccio ad iscrivermi all'OUCH Italia?
2 C'è in programma un meeting d'incontro?
3 Ho letto le statistiche dei farmaci che servono per stroncare l'attacco e quelli profilattici, ma esistono farmaci che servono per interrompere il grappolo in corso? Quali sono le vostre esperienze a tal proposito?
4 Ora vi farò una domanda riguardo una cosa che solo a sentirla nominare ho come una sensazione di imminente erezione "cerebrale" (e non solo...):
REMISSIONE TOTALE

Esiste? Ci sono delle statistiche a riguardo? (es. dopo quanto? range di età ? casi reali? ecc)...
Ok, lo so, ne ho gia fatte troppe di domande tutte insieme.... allora inizio col partecipare attivamente cercando di essere utile x quel poco che conosco:
tempo addietro ho letto sul forum che capita spesso durante un viaggio aereo di avere un attacco...
Volo da quando avevo 16 anni col parapendio e da due anni volo con l'aereo (seppur piccolino...) e, studiando le varie materie, credo di aver la risposta a questo curioso fenomeno.
Qualsiasi gas (compresa l'aria che respiriamo) aumentando la quota si espande (e nel caso di un volo aereo di linea dove si possono raggiungere anche i 10000 metri di altitudine, il gas si dilata anche + del doppio).
I seni nasali e paranasali che sono nel cranio contengono aria e, salendo di quota, questa espandendosi comprime i tessuti circostanti facendo da trigger x la ns bestiaccia.
Può anche accadere di avere un attacco subito dopo un viaggio aereo e questo accade xchè la stessa aria si contrae nuovamente dopo essere atterrati e smette quindi di comprimere, di coseguenza i vasi sanguigni si dilatano rapidamente e... voilà altro bel trigger!
C'è una soluzione xò semplice che possiamo fare tutti quando dobbiamo volare: è la "manovra di Valsava" che sembra una parolaccia, ma in realtà è una cosa molto semplice: si tratta di attapparsi il naso e di soffiare, serve a mettere in comunicazione l'aria contenuta nei seni paranasali con l'esterno.
Questa manovra va fatta xò solo quando si sta salendo in quota e quindi ogni 2 minuti per il primo quarto d'ora di volo. Mentre inizia la discesa invece bisogna simulare degli sbadigli, sempre x lo stesso motivo, ogni 5 minuti da quando il comandante annuncia l'inizio della discesa fino all'atterraggio avvenuto.
Lo stesso discorso vale anche per le immersioni subaque, vi è mai capitato?
Bene, ora vi mando un bacione e vi saluto!
