Autore Topic: com'è strana a volte la vita  (Letto 2698 volte)

Offline casper60

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com'è strana a volte la vita
« il: Dicembre 15, 2007, 18:44:43 Sab »
Alla fine...gira gira


"Il 23 Marzo 1994, il medico legale di San Diego, Dr. Mills, eseguendo l'autopsia del corpo di Ronald Opus concluse che la morte era dovuta ad una ferita d'arma da fuoco alla testa. Il deceduto era saltato dal tetto di un palazzo di dieci piani tentando il suicidio (aveva lasciato un biglietto per indicare le sue ultime volonta`). Ma appena passato il nono piano, la sua vita era stata interrotta da un colpo di pistola attraverso una finestra, che lo aveva ucciso immediatamente. Ne' il tiratore ne' il deceduto erano al corrente che era stata messa una rete di sicurezza all'ottavo piano per proteggere dei lavafinestre e che a causa di questa Opus non sarebbe stato in grado di portare a termine l'insano gesto. Normalmente, il Dr. Mills prosegui`, una persona che tentava il suicidio alla fine e` riuscita a raggiungere il suo scopo, anche se il meccanismo non era stato quello da lui creduto. Se Opus fosse stato colpito sulla strada di una morte certa nove piani piu` in basso probabilmente non avrebbe cambiato la causa della morte da suicidio ad omicidio. Ma il fatto che il suo intento suicida non avrebbe avuto successo diede la sensazione all'esaminatore medico di avere un caso di omicidio per le mani. La stanza, al nono piano da cui era partito il colpo di pistola, era occupata da un uomo anziano e da sua moglie. I due stavano litigando e l'uomo stava minacciando la donna con la pistola. Ed era rimasto molto stupito quando, tirando il grilletto, la pallottola, mancando completamente la moglie aveva attraversato la finestra colpendo Opus. Quando qualcuno intende uccidere il soggetto A ma, tentando, uccide invece il soggetto B, rimane colpevole dell'omicidio del soggetto B. Accusato di questo, l'anziano e sua moglie assicurarono entrambi che non immaginavano assolutamente che l'arma potesse essere carica. Il vecchio disse che minacciare la moglie con una pistola scarica era una vecchia abitudine. Non aveva la minima intenzione di uccidere la donna facendo quindi apparire l'uccisione di Opus come un incidente. Ovvero conseguenza del caricamento accidentale dell'arma. Il proseguimento delle indagini provo` che era stato il figlio dell'anziana coppia a caricare la pistola approssimativamente sei settimane prima dell'incidente fatale. Risulto` che l'anziana donna gli aveva tagliato i fondi e che il figlio, conoscendo la propensione del padre ad usare la pistola durante i litigi, aveva caricato la pistola sperando che il padre avrebbe sparato alla madre. Il caso quindi diveniva ora di omicidio causato dal figlio della coppia ai danni di Ronald Opus. Ci fu quindi un interessante rivolgimento. Ulteriori investigazioni portarono a rivelare che il figlio, un certo Ronald Opus, era divenuto sempre piu` depresso dal fallimento del suo tentativo di architettare l'omicidio di sua madre. Questa lo aveva portato a saltare dall'edificio di dieci piani il 23 di marzo, per restare poi ucciso da un colpo di pistola partito da una finestra del nono piano. Il medico legale chiuse il caso come suicidio."

casper ;)


Offline tony

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Re: com'è strana a volte la vita
« Risposta #1 il: Dicembre 15, 2007, 19:45:18 Sab »
chi la fa, l'aspetti  ;D
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Offline Sten

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Re: com'è strana a volte la vita
« Risposta #2 il: Dicembre 15, 2007, 19:51:39 Sab »
AGGHIACCIANTE !!!

 :o
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Offline Lucius

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Re: com'è strana a volte la vita
« Risposta #3 il: Dicembre 15, 2007, 20:14:49 Sab »
Aasarggghhh :o

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Offline tramtramtram

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Re: com'è strana a volte la vita
« Risposta #4 il: Dicembre 15, 2007, 22:25:47 Sab »
Secondo me la colpa è del vetraio, poichè, se il vetro fosse stato leggermente più spesso come le norme impongono, il proiettile sarebbe stato rallentato di un decimo di secondo e siccome la velocità di discesa dell'aspirante suicida era in quel punto pari a 7,8 m/sec (velocità raggiunta dopo 1 piano cioè dopo circa 3 metri di discesa percorsi in circa 0,8 secondi), il proiettile avrebbe raggiunto la sua traiettoria 78 cm sopra il punto in cui è stato colpito e quindi si sarebbe salvato  :P  :)
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Offline Jollydev

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Re: com'è strana a volte la vita
« Risposta #5 il: Dicembre 15, 2007, 22:31:09 Sab »
Secondo me la colpa è del vetraio, poichè, se il vetro fosse stato leggermente più spesso come le norme impongono, il proiettile sarebbe stato rallentato di un decimo di secondo e siccome la velocità di discesa dell'aspirante suicida era in quel punto pari a 7,8 m/sec (velocità raggiunta dopo 1 piano cioè dopo circa 3 metri di discesa percorsi in circa 0,8 secondi), il proiettile avrebbe raggiunto la sua traiettoria 78 cm sopra il punto in cui è stato colpito e quindi si sarebbe salvato  :P  :)

Non mi trovi d'accordo. La colpa è sicuramente dei responsabile 626 del palazzo:
Se il tetto fosse stato dotato di accesso controllato ed il perimentro del terrzazzo dotato di sistema di videosorvenzia, gli agenti della sicurezza avrebero potuto vedere l'intento e far scattare l'allarme. Il padre sentendo l'allarme si sarebbe distratto e non avrebbe premuto il grilletto.





Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più.

L'essere energia mi permetterà di vivere per sempre....

Comincio ora in questo istante, in questo preciso istante, a vivere