Rodolfo, sono d'accordo con te nella necessità di dedicare loro il nostro tempo, il problema vero però è che spesso questo tempo che dovrebbe esserci non c'è e non per nostra volontà .
Il tuo discorso è giusto ma solo per una certa categoria di persone alla quale penso di non appartenere, ma ce ne sono tante altre per le quali lavorare è una necessità , magari anche triste, e con un prezzo ben alto da pagare. Il tuo discorso è giusto ma solo per chi, potendo permettersi il lusso di scegliere, non sceglie la famiglia e i figli.
Io ad esempio sto qui dentro dalle 8 alle 5 e ti giuro che ne farei volentieri a meno. Mio marito porta a casa il mio stesso stipendio (lavoriamo nella stessa azienda!), non ho altre entrate o beni al sole anzi il mutuo da pagare (sai, qui a Roma con meno di 500 milioni una casa non la compri! e non è una reggia ma un'appartamento di 80 metri quadrati!) e non immaginare chissà quale carrierona in ballo (oggigiorno lavori per mantenerti il posto e andrà sempre peggio)...
E sono anche fortunata (so che c'è chi sta peggio), tutto sommato ho quello che voglio e casa sarà un pò disordinata ma siamo felici, ho vicino l'unica persona che io abbia veramente voluto, mio marito, e siamo fieri di cavarcela da soli, abbiamo una figlia che adoriamo e per la quale ci stiamo dando da fare senza risparmiarci... ti assicuro che non poter stare di più con lei, godermi di più questi suoi anni meravigliosi che non torneranno più, cucinare di più e meglio (cosa che mi piace tantissimo) oppure non poterla andare a prendere a scuola alle 4 ogni giorno è il mio più grande motivo di sofferenza e senso di colpa, tra l'altro avendo avuto una mamma sempre vicina so benissimo cosa non le sto dando, o quantomeno non faccio finta di non saperlo...
Sul perchè poi la famiglia non rappresenti più un valore e su quale sarebbe la soluzione, io avrei una mia teoria, ma... questo è un'altro post!!!
Un bacio e un abbraccio a te e alla tua dolce Isabel!