Ciao, sono Guido, milanese, 52 anni.
Ho conosciuto la bestia otto o nove anni fa, all'inizio non capivo. Poi le cose si sono definite, sono stato in grado di riconoscere uno schema e ho trovato un buon neurologo.
La diagnosi era quella, ch.
Però, leggendo e leggendo, ho trovato qualche elemento di dubbio, anche se so che gli schemi non sono così rigidi.
Mediamente un grappolo all'anno, in periodi diversi, il penultimo a novembre 2011, l'ultimo a marzo 2013, l'attuale adesso, iniziato il 21 dicembre.
Durata tra i 40 e i 55 giorni.
In media un attacco al giorno, quasi sempre a sinistra ma in qualche grappolo alternato, sinistra, destra, bilaterale.
Orario "notturno", generalmente tra le 20 e le 24, ma frequentemente anche tra la una e le sei del mattino, nel sonno.
Ogni tanto più attacchi al giorno, generalmente due ma l'altro giorno sono stati quattro, alla una, alle cinque e mezza, alle nove di sera e di nuovo dopo mezzanotte.
Terapia "profilattica" piuttosto strana, a leggervi: laroxyl gocce, sei tre volte al giorno, ascriptin, mezza compressa enapren, due compresse, inderal, tre mezze compresse.
Negli ultimi grappoli ho capito cosa mi placava gli attacchi, pur arrivando spesso a kip 9, cioè due kolibri compresse e, se saliva, una busta di tachidol. Poi in alcuni attacchi, fino a una decina nel periodo centrale, schizzava a dieci e buttavo giù qualunque cosa, comunque inutile, fosse definibile come antidolorifico: orudis, contramal, toradol, paracetamolo, arcoxia.
Da due settimane ho scoperto il ghiaccio: subito kolibri, se scende bene, se no ghiaccio in borsa apposita, se continua a salire tachidol. Non sale più come prima, sembra sopportabile tanto che quando scende non crollo più addormentato, ma lo seguo pian piano fino all'uscita di scena. L'"attacco" dura più a lungo, ma sta più basso. Non desidero più strapparmi via la faccia e lo scalpo, non urlo, non piango, non ho crisi motorie, sto a letto con la mia borsa del ghiaccio e penso, anche alla bestia pur di non farle caso.
Mai preso imigran, lo porto con me con un certo timore in pastiglie, mai provato l'ossigeno.
Credo di essere molto fortunato, leggendo le vostre esperienze, credo di essere grappolato, leggendo qui e altrove e sentendo il neurologo, per certi versi un po' vecchia scuola, ma mi rimane il dubbio di essere un poco fuori dagli schemi.
Guido