Ciao a tutti,
intanto scusate per il ritardo nel rispondere, ma volevo trovare il giusto spazio di tempo da dedicarvi.
Altra cosa da fare subito è ringraziarvi, già solo per avermi accolto tra voi e per le già preziose indicazioni. Dopo tantissimo dolore in solitudine, è bello sapere di poter avere degli Amici con cui "condividerlo" e che ti possono comprendere!
Vorrei parlarvi un pò di me, anche per capire meglio se il mio "mal di testa" è vicino al vostro.
Cerco di spiegarmi meglio, in sostanza, come ho detto, dall'età di 5 anni, da quella maledetta sera in cui (come mi ha sempre riferito mia madre), dopo essermi addormentato normalmente, mi sono svegliato per il dolore improvviso alla testa.
Nel tempo il tipo di dolore è variato ma di poco, in un primo tempo era associato a episodi di nausea e vomito, ma questo prima dell'appendicectomia che dicevano potesse risolvere. In realtà sono ancora qui, come già detto. Da bambino sono stato seguito da un Centro Cefalee, sottoposto a tutta una serie di esami diagnostici e "imbottito" di vari farmaci, senza però nessun risultato.
Le crisi erano circa 3 o 4 a settimana, poi da ragazzo, si sono leggermente diradate, ma a circa 1 o 2 .
La mia gioventù è sempre stata condizionata dalla cefalea, giocavo una partita al pallone e il più delle volte tornavo a casa in piena crisi, i miei mi iscrissero a vari sport, ricordo: nuoto, judo ma il risultato sempre lo stesso, dopo qualche tempo ero costretto a mollare. Venni curato anche per una sospetta sinusite, poi a detta dei medici, risolta, ma il dolore rimase.
Un pò per sfiducia, un pò per impegni scolastici e altro, smisi di frequentare anche il Centro Cefalee e da allora, praticamente, sono rimasto solo a convivere col dolore diventando mio malgrado, medico di me stesso.
Ogni tanto, occasionalmente, prendevo contatto con medici nuovi, provavo nuovi farmaci e tutto ricomiciava e continuava come prima. In mezzo, ho provato un pò di tutto, anche agopuntura, terapie erboristiche associate a diete mirate, magnetoterapia, t.e.n.s. ecc.
Una decina di anni fa, sono tornato al Centro Cefalee della mia città e dopo un paio di tentativi con i triptani, per me scarsamente risolutivi, di nuovo daccapo da solo.
Forse mi sto dilungando troppo, ma 43 anni di sofferenza, non si possono raccontare in poche righe. Tralascio molti particolari e situazioni e cerco di descrivere il tipo di dolore, premetto che per me non è semplice descriverlo, forse non ci crederete, dimentico parzialmente ogni volta il grado di atrocità sopportato. Chissà se capita lo stesso anche a voi, forse succede per uno strano meccanismo di autodifesa e il mio organismo mi permette, non ricordando, di poter andare avanti. Mi hanno detto che lo stesso meccanismo subentra nelle donne partorienti.
Comunque a grandi linee il dolore si può presentare anche improvvisamente o già dal mattino appena sveglio, in fase diciamo, sopportabile ed è localizzato dietro uno o entrambi gli occhi, e più o meno all'apice del cranio. E' una specie di peso e di qualcosa che spinge nello stesso tempo, continuo.
Il dolore può rimanere così per un tempo indeterminato, raramente si risolve regredendo, il più delle volte aumenta, sino a sfociare in crisi, allora sento come una pressione fortissima a volte pulsante, che spinge i punti del dolore, come dall'interno e nello stesso tempo sembra come di aver anche dei chiodi o coltelli conficcati dall'esterno. Tutta l'arcata o le arcate oculari interessate si gonfiano, si deformando alzando la linea sopracigliare. Le forze vengono a mancare, non trovo posizione da far assumere al corpo, ma non posso stendermi, aumenterebbe ancora. Alla fine rimango in piedi, anche se a fatica. In queste fasi è coinvolto anche l'intestino e l'addome gonfia anch'esso.
Tra i rimedi che mi hanno dato un pò di riscontro, negli anni, ricordo che mettevo 30/40 gocce di Novalgina sotto alla lingua, poi sono passato a mettere una bustina di Nimesulide sempre sotto alla lingua, poi ancora 25 o più gocce di Moment insieme a un filo d'acqua, per non cuocersi la bocca (ma mi è capitato spesso). Oggi sarò banale o ridicolo, ma sono fermo ad una pastiglia di Moment Act (Ibuprofene 400mg.) che a volte mi attenua la crisi, se presa in tempo.
Tutto questo con grande gioia del mio fegato!
Aggiungo ora un'informazione che giudico importante per capire se il mio mal di testa è come il vostro e può essere trattato con l'ossigeno, vorrei in questo senso un riscontro da voi: in linea generale un pò di aiuto prima e durante la crisi, lo ottengo mettendo qualcosa di molto caldo davanti agli occhi e sulla testa, tipo: cuscini di fango da scaldare in microonde, boule d'acqua calda o lampada a infrarossi o alla disperata, l'asciugacapelli o il climatizzatore in macchina.
Questo, mi sembra di capire che sarebbe esattamente il contrario di quanto si deve fare con la terapia dell'ossigeno che associa il freddo. Ecco perchè ho bisogno di conferme.
Nel tempo un medico neurologo dei tanti consultati, aveva diagnosticato il mio mal di testa genericamente come "cefalea vasomotoria". Lui disse dovuta ad un'anomalia delle pareti dei vasi sanguigni del cranio che tendono a dilatarsi.
Quindi io stesso (se la diagnosi era giusta), non mi sono ancora spiegato come il caldo che dovrebbe ulteriormente vasodilatare, mi dia invece un leggero sollievo.
Se anche a voi è capitato lo stesso, allora sarei felicissimo di provare l'ossigeno!
Altrimenti il mio dolore rimarrà irrisolto e anomalo, come già mi sono sentito dire da qualcuno.
Adesso credo di aver detto anche troppo, non vorrei avervi annoiati, ma se siete arrivati a leggere fin qui, fate un ultimo sforzo e confortatemi sempre naturalmente che possiate.....
Grazie ancora a tutti.