Ed eccone un altro po'........
Preghiera ad un Dio, od un uomo, qualsiasi.
Fa che la mia salute
sia sempre bastante per pensare.
Fa che la mia voce
sia sempre forte per rispondere ai richiami.
Fa che le mie mani
siano sempre ferme per suonare.
Fa che i miei occhi
possano sempre vedere i diamanti e lo strame.
Insegnami ancora una volta
a non rubare i pensieri.
Insegnami ad ascoltare senza rispondere,
e non rispondere senza ascoltare.
Fammi odiare gli idioti, e me,
il meno possibile.
Fammi diventare impotente per mille volte,
ogni volta che nell’orgasmo mentirò, dicendo “ti amo!�?.
Aiutami a non usare gli altri,
ma anche a non farmi usare dagli altri.
Aiutami a morire con lo stesso distacco
con cui io parlo della morte.
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Il castagno e la betulla
Da poco la nebbia
si era alzata dai prati,
lasciando lacrime
di fredda brina,
soffiata dal gelo.
Il nodoso castagno
scoprì la betulla
appoggiata a se:
- “Chi sei? Cosa fai?�? -
- “Dormivo e nel sonno
devo piegare i miei rami;
sono giovane, sai
ed ho bisogno di calore!�? –
- “Proprio accanto a me
dovevi scaldarti?�? –
- “ Nella stessa terra
siamo nati e cresciuti,
la stessa aria
ci muove la foglie
e le nostre radici
sono strettamente
avviluppate insieme;
forse non te ne eri
mai accorto?�? –
- “Sì, lo sapevo bene
e ricordo ancora
le tue prime, esili radici
che si avvolgevano,
piano, alle mie.
Pensavo, però che tu
nemmeno ti accorgessi di me,
perciò ti lasci fare!�? –
- “Ed ora, ora che sai,
- che cosa decidi?�? –
…..un soffio leggero
riportò la nebbia
sul prato incantato,
e solo la betulla
sentì la risposta…..
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La signorina della porta accanto
Sta salendo il suo Golgota
con un vaso di mirtilli
ed un libro di poesie.
La croce l’ha dimenticata
nella fontana di Abano Terme.
Giovanni non l’ha mai conosciuto,
solo qualche Giuda.
In compenso, sua madre
piangeva la sua crocifissione
già prima di partorirla.
Suo padre, di Giuseppe,
non aveva che l’età .
Ama raccontare che sarÃ
inchiodata alla croce
da tutta l’umanità ;
ma il martello, invece,
lo reggerà la sua mano.
Forse, in un atto di pietà ,
noi pianteremo soltanto
l’ultimo chiodo.
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Notte V
Udite?!…Un suono.
un pianto morbido, pieno,
ed una risata che lo raggiunge,
che lo avvolge, cristallina,
e lo muta in armonia.
Chi in questa Notte,
sta accarezzando un violino?
Chi, su questa terra,
arriva a sfiorare le stelle?
Chi, a ridere e piangere
con tutto l’universo?
Notte, Notte mia,
quanta vita in un tocco d’arco,
in un lieve pizzicato!
In una nota prolungata
come fiato trattenuto,
come parola stretta tra i denti,
come bacio arpeggiato
…..Notte, Notte mia.
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Passato non passato
Sfuggisti
al mio sguardo
come vita
che scivola
lontano
dal grembo.
Quanto amai,
silenziosa,
quel volto triste
che ora
la mia mano
maledice
….o invoca.
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