Si trovano in tre, italiani, su un treno diretto in Austria. Il primo attacca
bottone, spiegando di essere proprietario di un mobilificio di Cantù, e di recarsi in
Austria per arredare un lussuoso castello; il secondo dice di essere modenese,
proprietario di un autosalone specializzato in auto d'epoca, e spiga che ne vende
oltre 500 al mese; va in Austria a vedere un lotto di vecchie Porsche d'epoca da
recuperare. Il terzo, candidamente, dichiara di essere di Milano, e di avere 15
milioni in contanti e due settimane di ferie, di avere saputo dell'esistenza di una
casa di tolleranza nuovissima, e di voler usufruire dei servigi di una trentina di
ragazze nuove. I tre chiacchierano del più e del meno, quando si avvicina la
frontiera austriaca. Il primo, visibilmente turbato, confessa: "Visto che siamo
entrati in confidenza, prima di varcare il confine devo dirvi di avere davvero
esagerato: io non sono proprietario di un mobilificio, sono un semplice falegname e
vado in Austria s
olo per vedere una partita di legno. Vi prego di scusare la mia bugia
iniziale." Il secondo non sa trattenere un sospiro, e si sbottona: "Visto
il clima di confidenza e sincerità che si è creato, anch'io devo confessare di avere
mentito; non sono il proprietario di un autosalone di auto d'epoca, sono un semplice
meccanico e vado in Austria a comprare un pezzo di ricambio per l'auto di un cliente.
Davvero mi dispiace per aver raccontato la balla dell'autosalone." Tutto rosso
in faccia, anche il terzo decide di raccontare la verità: "Ragazzi, siete stati
sinceri con me, alla fine, quindi anch'io devo confessare di averla sparata grossa:
io non sono di Milano, sono di Cologno Monzese."
casper