Salve a tutti. Sono con voi da un paio di settimane e in questi giorni ho letto tutto quello che potevo. Ho visto che con molti di voi condivido una lunga storia di diagnosi e farmaci inutili prima di arrivare alla scoperta di avere la CH e trovare qualcosa di più incisivo da iniettarsi-inalare-ingoiare al momento dell'attacco. Per fortuna sono sempre stata episodica e almeno una parte del mio tempo l'ho vissuta senza grappoli e senza medicinali. Ma... da tempo mi assilla un dubbio, un' angoscia, un rodimento interiore che non riesco a cancellare. Negli anni fertili della mia vita ho preso a vuoto quintali di antidepressivi, antiepilettici, barbiturici, antiifiammatori, istamina e derivati dell'ergotamina (e forse anche qualcos' altro, credo). In quegli anni, nelle pause tra un cluster e l'altro, mi sono sposata e ho avuto due figli che adesso hanno 27 e 21 anni. La maggiore da 6 anni è affetta da epilessia, che tiene sotto controllo con lamictal e depakin. Prima della prima crisi epilettica, avvenuta nel 2006, aveva avuto un periodo di un paio d'anni di depressione e attacchi di panico (prendeva cypralex che ha poi scatenato le crisi epilettiche). Da anni mi chiedo se la responsabilità della malattia di mia figlia non sia mia e dei farmaci che per anni ho avuto in circolo nel mio organismo... Qualcuno di voi ha una risposta?