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Discussioni => Cure e Medicine - Domande => Topic aperto da: jude - Novembre 18, 2009, 08:28:54 Mer
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Il Cyberknife per curare la cefalea a grappolo
Pubblicato da fidest su Sabato, 14 Novembre 2009
Un nuovo protocollo per il trattamento di forme gravi di cefalea a grappolo resistenti alla terapia medica è stato presentato all’European Protocol Development Committee della Cyberknife Society dal Dr. Pantaleo Romanelli, esperto di neurochirurgia funzionale dell’IRCCS Neuromed, durante la riunione dei maggiori esperti del settore che si è svolta a Milano alcuni giorni fa. Il protocollo presentato dal dr. Romanelli si basa sull’utilizzo del Cyberknife, un robot radio chirurgico capace di inviare fasci sottili di radiazioni su specifici bersagli intracranici con precisione sub-millimetrica, per fronteggiare una patologia che incide sensibilmente sulla qualità della vita di coloro che ne sono affetti. Tale robot fin’ora è stato utilizzato per il trattamento non invasivo di tumori intra- ed extracranici con ottimi risultati, ma ampie sono le sue potenzialità. Il dr Romanelli, applicando la tecnologia Cyberknife nel trattamento di casi severi di cefalea a grappolo resistenti alla farmacoterapia, ha selezionato come bersaglio del trattamento il ganglio sfenopalatino, una struttura nervosa della faccia coinvolta nella genesi della cefalea a grappolo. Il trattamento e’ efficace, del tutto non invasivo e presenta rischi molto contenuti. In seguito alla presentazione di tale protocollo di trattamento, la Cyberknife Society ha incaricato il dr Romanelli di coordinare uno studio multicentrico internazionale al fine trattare casi selezionati di cefalea a grappolo con questa nuova metodica. L’esperto del Neuromed ha già avuto un ruolo importante nello sviluppo di nuove indicazioni del Cyberknife, soprattutto per il trattamento della nevralgia del trigemino che viene eseguito concentrando circa 200 fasci di radiazioni sottili 5 mm sul nervo trigemino in modo da ottenere una remissione della sintomatologia dolorosa. Il trattamento nevralgia trigeminale con questa innovativa metodica è stato oggetto di un recente studio multicentrico internazionale coordinato proprio dal dr Romanelli e riportato sulla prestigiosa rivista Neurosurgery . Il dr. Romanelli ricordiamo è stato ha il primo ad eseguire i primi 10 trattamenti Cyberknife per la nevralgia trigeminale presso la Neurochirurgia della prestigiosa dell’Università di Stanford. L’esperto ha lavorato come Clinical Assistant Professor nel Dipartimento di Neurochirurgia della Università di Stanford, collocata nel cuore della Sylicon Valley, California, dove ha assistito e partecipato allo sviluppo del Cyberknife inventato dal Prof John Adler. (Dr.ssa Ilaria Pucci) (Cyberknife)
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ciao Ciociarella, molto interessante, aspettiamo sviluppi, tu ok?
i miei complimenti per come ti muovi, bociotto.
sergio
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ao, se funziona ben venga, aspettiamo sviluppi e approfondimenti.
Grazie Jude.
casper ;)
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http://giorgio.podbean.com/2007/10/30/radiochirurgia-con-il-cyberknife/
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E' chiaro il modus operandi ma mi sfugge l'effetto, cioè distrugge le cellule del ganglio di Gasser?
Aspettiamo fiduciosi notizie.
Grazie per aver postato sial'articolo che il video.
:-*
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Sinceramente non so nulla di questo apparecchio... In passato (1932) si tentò di curare la CH con delle operazioni di rizotomia con radiofrequenze e la rizolisi con glicerolo (tipo una bruciatura, se vogliamo...)...
No so se più o meno si parla oggi di una tecnica simile tecnologicamente avanzatissima. Sto scrivendo alla Dott. Ambrosini del Neuromed per farmi spiegare meglio in cosa consiste.
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Io ho anche sentito parlare di resezione del ganglio con relativa perdita di sensibilità di parte del viso...
Erano interventi demolitori...
chissà oggi cosa si può fare.
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Vi riporto la mail che mi ha mandato la Dott. Ambrosini
Cara Sig.ra Paolini,
avevo letto l'articolo (è sul sito Neuromed) ma già ne conoscevo il contenuto perché collaboro da tempo con il collega Romanelli (il caso clinico che per ragioni di tempo non ho potuto esporre al congresso di Pozzilli era proprio relativo ad un paziente seguito da entrambi e trattato con la Cyberknife, tecnica nella quale il collega è uno dei massimi esperti mondiali, avendo lavorato gomito a gomito con il suo ideatore per molti anni). Non è propriamente una tecnica di rizotomia: direi che concettualmente è più simile alla tecnica di termocoagulazione, perché i fasci di radiazioni determinano una lesione parziale del ganglio con iperintensità residua (e non la recisione del nervo - almeno non nella cefalea a grappolo). Nella cefalea a grappolo e nelle cefalee trigeminali autonomiche il target è il ganglio sfenopalatino - non trigeminale, quindi -, che già in passato è stato oggetto di tecniche sia infiltrative che di radiochirurgia con la gammaknife, con risultati non spettacolari ma abbastanza promettenti. Quel che rende unico l'approccio con la CyberKnife è che esso è assolutamente non invasivo (al contrario della gammaKnife) perché il target da irradiare viene individuato tramite punti di repere ossei dopo ricostruzione computerizzata del cranio, che permette una precisione millimetrica, e quindi riduce molto i rischi di sequele post-chirurgiche. Operando con GammaKnife sul ganglio sfeno-palatino l'unico rischio infatti è una modesta ipoestesia nel territorio zigomatico (davvero poco frequente, nella casisitica del collega). Il collega è stato incaricato di produrre un protocollo multicentrico per il trattamento, ma io e lui stiamo comunque organizzandoci per un nostro protocollo di studio, che è però in fase di definizione. Al momento l'unico ostacolo è che non disponendo dell'apparecchiatura al Neuromed, i casi che abbiamo seguito insieme il collega ha dovuto operarli all'estero; mi ha però garantito che entro la prossima primavera dovrebbe avere accesso all'apparecchiatura a Bari (quindi abbastanza vicino) e quindi a mio giudizio per l'estate prossima lo studio dovrebbe decollare. Dobbiamo ancora definire i criteri d'inclusione, ma credo che daremo la priorità ai casi di più difficile trattamento (dopo una valutazione presso il nostro Centro Cefalee, però.... troppi CH mi sono arrivati che erano tutt'altro...;-) ); se avremo riscontri positivi, potremmo pensare in futuro di inserire anche pazienti cronici che rispondono al trattamento ma che necessitano di elevati dosaggi e che mal lo tollerano, in considerazione della estrema sicurezza della tecnica. Ma sto mettendo il carro davanti ai buoi: ancora non abbiamo alcuna certezza dei vantaggi, quindi pazienza e tempo al tempo. E soprattutto non aspettiamoci miracoli, e non crediamo a chi li propaganda con troppa veemenza.
E' sempre un piacere avere sue notizie, come è stato a mio giudizio assolutamente proficua la sua presenza alla nostra tavola rotonda; il confronto e la collaborazione sono le uniche strade percorribili quando la meta è comune.
Un carissimo saluto
Anna Ambrosini
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Dopo ricerchina leggo che intervenendo sull ganglio sfenopalatino si inibisce l'arrivo dello stimolo doloroso al cervello.
Mi chiedo se sono bloccati tutti gli stimoli dolorosi o solo quelli afferenti da qualche distretto specifico.
Boh aspettiamo e vediamo.
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ciao.
grazie.
sono contento della lettera e sono ancor piu contento nell'ultimo tratto dove
dice:
"( Ma sto mettendo il carro davanti ai buoi: ancora non abbiamo alcuna certezza dei vantaggi, quindi pazienza e tempo al tempo. E soprattutto non aspettiamoci miracoli, e non crediamo a chi li propaganda con troppa veemenza")
evvivàà evvivàà questi sono i medici che "ADORO".
grazie e gli auguro un buonissimo lavoro.
grazie jude sei sempre grande.
ciao.
grazie.
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sono contento della lettera e sono ancor piu contento nell'ultimo tratto dove
dice:
"( Ma sto mettendo il carro davanti ai buoi: ancora non abbiamo alcuna certezza dei vantaggi, quindi pazienza e tempo al tempo. E soprattutto non aspettiamoci miracoli, e non crediamo a chi li propaganda con troppa veemenza")
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Hai ragione Freddo,
in questo la D.sa Ambrosini da dimostrazione di grandissima serietà, senso pratico e umanità.
;)
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Grazie Dottoressa per la chiarezza e la semplicità della spiegazione!! ;)
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grazie per le precisazioni.
la doc mi sembra a ok
casper ;)
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ciao raga se fosse una certezza io sarei gia con lo spumante in mano ma ....presenta rischi molto contenuti che vuol dire? e poi riduce gli effetti oli elimina perchè credo che i nervi che mi fanno male sono un " miliardo" circa
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Per essere precisa, oltre le spiegazioni sul Cyberknife, io avevo chiesto alla Dott.ssa Ambrosini se i pazienti per il protocollo erano già stabiliti o se qualcuno poteva chiedere di essere inserito, pensando a qualcuno di noi che ha la ch particolarmente dura.
Dobbiamo ancora definire i criteri d'inclusione, ma credo che daremo la priorità ai casi di più difficile trattamento (dopo una valutazione presso il nostro Centro Cefalee, però.... troppi CH mi sono arrivati che erano tutt'altro...;-) ); se avremo riscontri positivi, potremmo pensare in futuro di inserire anche pazienti cronici che rispondono al trattamento ma che necessitano di elevati dosaggi e che mal lo tollerano, in considerazione della estrema sicurezza della tecnica.
La Ambrosini, credetemi, è una delle persone più sensibili e corrette che io conosca! Ed è stata una padrona di casa al congresso perfetta, tanto che per consentire lo svolgimento della tavola rotonda, per motivi di tempo, ha rinunciato alla sua presentazione di un caso clinico...
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Ogni tanto si trovano persone che scaldano il cuore.
Grazie dottoressa per la chiarezza delle descrizioni.
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Grazie Jude, grazie dottoressa!!!!
:) Evi
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Grazie delle info... preziose come sempre...
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Grazie Jude e grazie dott. Ssa
in quanto a casi clinici duri . Testati e quanti dir si vojlia ..... Forse ho qualche caratteristica cosa dite ?
Ma a me non hanno funzionato neanche le infiltrazioni al ganglio sgenopalatino , non hanno più o meno lo stesso principio . Comunque c'è tutto il tempo per capre . Sentire di qualche speranza fa sempre bene , in particolare in momenti più duri degli altri , che come sapete per un cronico son sempre duri ma a volte si Induriscono ancora di più
graxie ancora
tienici aggiornati
un bacione
Lussi
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http://journals.lww.com/neurosurgery/Abstract/2007/03000/Cyberknife_Targeting_the_Pterygopalatine_Ganglion.25.aspx
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Dai è un'iniziale buona notizia!!!!! staremo a vedere...
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Sono mafalda 45 ed in realtà non è chiaro se sia affetta da cefalea a grappolo e nevralgia dello sfenopalatino o da una nevralgia del grande occipitale.Io sono affetta da circa un anno da una nevralgia cranio facciale con esordio notturno .I clinici che mi hanno osservato ( RNM; TAC massiccio facciale e tac cervicale) in tutti i casi ( 3 neurochirurghi funzionali, otorino ed ortopedici ed altri) dicono che una nevralgia cranio facciale atipica e che comunque sono interessati derivazioni del ganglio di Gasser ( trigemino). Mi hanno prescritto i soliti farmaci che si danno ( antiepilettici e calcioantagonisti) e che per altro non posso assumere perché mi danno effetti collaterali gravi. Ho 64 anni e non ho mai sofferto di cefalea. In tutti i casi di nevralgia cranica non è possibile assumere ad libitum farmaci ( come fanno quasi tutti i medici dei centri delle cefalee .E tu vai e vieni sempre a controllo) e quindi ,caso per caso, si dovrebbe eliminare o meglio bloccare la nocicettività del nervo.Cioè non sentire più il dolore.Si può usare la rizolisi ad RF ,certamente in mani esperte, o il Cyberknife ( si trova al Besta di Milano, all'ospedale di Vicenza e mi sembra un altro al Sud) .Io penso che siano restii ad adoperarlo, per un motivi semplice .Le case farmaceutiche vogliono i profitti e non lo star davvero bene delle persone. Io confido nel prof. Pantaleo Romanelli che studia da un po' di tempo il Cyberknyfe come terapia interventistica per le nevralgie cranio facciali( trigeminale, a grappolo ed altre). Speriamo bene