Grappolaiuto.it
Discussioni => Principale => Topic aperto da: joselita - Agosto 05, 2009, 20:27:27 Mer
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Ho visto il tuo post su nuove ricerche e mi è venuto in mente un film di qualche tempo fa,si intitola jack lo squartatore con johnny Depp guardalo se ti capita e vedrai come noi siamo indietro in fatto di ricerche.Depp è il poliziotto e soffre di attacchi indovina come li cura dentro una casa di appuntamenti.(no!!!non quello)altro.se non indovinate dopo ve lo svelo io.CIAO CIAO
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Jo al solito sei una grande!
Uno dei miei film cult, con il grande jhonny che si cura decisamente in maniera UTILE E FUNZIONALE.
Per la cronaca: Assenzio. 8)
E a parte gli scherzi io c'ho provato, lo ammetto, e neanche tempo fa, anche se sui risultati ci sarebbe da fare due paroline..... :o :o.
8)
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é sempre un piacere parlare con te lunetta ;) ;) ;)
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be si la droga aiuta... non mi ricordo in quale medicinale di quelli che prendevo qualche tempo c erano tracce di cocaina, cosi mi disse il mio medico curante.
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Sarò interdetto ma non ho capito molto.
Svela in chiaro che fammo prima ;)
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Perdonami dolce jo se svelo a Skianta il misfatto: quel bel pezzo di bocconcino (Jhonny 8)) nel film cura la sua cefalea fumando oppio e nel contempo bevendo assenzio, bello immerso (il Jhonny, non l'assenzio :o) in una vasca da bagno d'altri tempi.
A parte che effettivamente può darsi che il Jhonny stesso varrebbe la pena di essere provato come rimedio... ops ho divagato ;D 8)
In effetti Romina la droga aiuta, i farmaci sono droghe, così come molte sostanze che respiriamo, beviamo e introduciamo nel corpo senza nemmeno rendercene conto.
(Certo detta così la droga aiuta, ha un po' un sapore di banalizzazione, e letta così, dopo l'ennesimo attacco, alle 3.40 del mattino, probabilmente sono io un po' stanca per riuscire a riderci su.)
Purtuttavia, rispondendo alla grande Jo :-* mi sento che questo spunto è assai creativo.
Tra tutti i rimedi che ho utilizzato nel tempo per combattere l'infame bestia ho sperimentato tante cose, farmaci (di cui alcuni hanno funzionato e ancora a volte li uso), rimedi meno tradizionali come acqua, ghiaccio (che uso), naturalmente l'ossigeno (che uso), yoga e training autogeno (che anche se non me ne accorgo sicuramente uso tra le righe), meditazioni, artiterapie tutte (difficili da usare in questo caso per me), discipline orientali varie (compreso kung fu e thai chi), omeopatia (ne ho già parlato), agopuntura (con me non funge ma non escludo che funzioni), fitoterapia, shatzu (si scrive così?), cristalloterapia, varie discipline nutrizionali (lunga da raccontare), forse altre cose che ora ho scordato. E anche fumare ashish, marijuana, che con me non funzionano proprio per niente. Ho provato a bere alcoolici esageratamente nonostante tutto e forzatamente (lasciamo perdere cosa è successo... ), ho provato anche a bere assenzio (deleterio per me), ho bevuto red bull ghiacciate, cocacole infinite, mi riempio di caffeina e per ora mi fermo.
Per me è stato fino a oggi un percorso alla ricerca di una soluzione che sia ogni giorno migliore, è un percorso che ancora oggi continua. Pochi giorni fa ho sperimentato un ennesimo percorso che ha dato qualche frutto, da poi pesare sul piatto di una bilancia, forse domani ce ne sarà un altro e lo proverò.
Ne farei volentieri a meno. Delle droghe, dei farmaci, delle bombole, delle chimiche red bull delle iniezioni sottocute e delle notti insonni. E voi con me so che ne fareste a meno.
Tuttavia ho scoperto che stiamo facendo un percorso. E' una ricerca che arricchisce la nostra vita, non so come sarei senza questa ricerca, migliore o peggiore è indifferente, ma certamente diversa, molte delle cose che ho elencato là sopra oggi mi appartengono, al di là della bestia, mi restano, al di là della bestia. Per esempio Voi.
E questo sorriso, che ha imparato a tenere duro, a drogarsi e disintossicarsi, a resistere, a lasciarsi andare, a perdere e a vincere.
riperdonatemi la lungaggine.
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Grazie Luna :-* :-* :-*
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Un abbraccio a romina ??? ??? ???
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Bravissima la nostra luna ha riportato esperienze di vita molto intense.All'amico skianta consiglio il fiilm è molto bello.E avviamente a tutte le donne consiglio il DEPP ;D ;D ;D
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Bravissima la nostra luna ha riportato esperienze di vita molto intense.All'amico skianta consiglio il fiilm è molto bello.
E ovviamente a tutte le donne consiglio il DEPP ;D ;D ;D
serve la ricetta o te lo danno al banco? ;D :o ;D :o
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NO,serve il numerino e mettersi in fila.tu che numero hai?
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Io forse faccio un film con Depp a febbraio prossimo... Sono corrompibile per chi vuole venire sul set... ammesse solo grappolate!!!
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Io forse faccio un film con Depp a febbraio prossimo... Sono corrompibile per chi vuole venire sul set... ammesse solo grappolate!!!
abbe....o e un film di bulici o ci sarà pur una protagonista femmina col Depp , e se tanto mi da tanto.
Perchè questa distinzione?
pensa anche a noi poveri maschietti grappolati :P
casper ;)
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Ho detto solo grappolate!!!!!
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Ho detto solo grappolate!!!!!
allora non ti faccio più mia amica ecco :'(
casper ;)
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Io forse faccio un film con Depp a febbraio prossimo... Sono corrompibile per chi vuole venire sul set... ammesse solo grappolate!!!
prenotata col numerino e tutto. a che ora, dove? 8)
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Ci sono ci sono e la mia cucciolotta dice che si grappola da sola!!!Cosa non si fa per un bel DEPP!!!!!!! :D :D :D :D :D :D :D
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Io forse faccio un film con Depp a febbraio prossimo... Sono corrompibile per chi vuole venire sul set... ammesse solo grappolate!!!
Jude non dimenticarti della zia :o :o :o Io sono grappolata e ho anche una certa età e come dice la regola prima i vecchi poi i bambini.........
un bacio
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Non date retta alla zia ma che vecchia e vecchia ha energie da vendere. ;D ;D
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Non date retta alla zia ma che vecchia e vecchia ha energie da vendere. ;D ;D
guarda che se anche sotto adulazione la zia non cede eheh
casper ;)
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VA bhe prenderò il numerino dopo di lei e ridico subito dopo di lei.Lunalafata segnati l'ora e il giorno mi raccomando.
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E' inutile che prendete numerini, vi mettete in fila, fate le gare volevo avvisarvi che nel frattempo mi ha chiamato Jhonny dalla sua villa di Malibù e ha detto che passa da me in questi giorni gli ho offerto vitto e alloggio.........
bacio
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Brava Lunafata , :D hai scritto un gran bel pensiero.
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Brava Lunafata , :D hai scritto un gran bel pensiero.
grazie Oblitas :)
alla fine il Depp ci ha fatto perdere la testa :o e anche la direzione del thread. ::)
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Cara lunalafata riprendi pure il filo del discorso sai io non ho materiale per esprimermi a parte l'episodio del cercare di lasciare il dolore sulla terra e il viaggiare oltre con la mente non ho altro ma era un percorso troppo faticoso da mettere in pratica.INpiù bisogna anche dire che per quel che riguarda me mi fa sempre paura provare tutto quello che non riesco poi a controllare per questo molto probabilmente l'attacco rimarà la mia bestia nera per sempre ,troppo coraggio a volte richiede la "SIGNORA"Un abbraccio fortemente
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Sai Jo io ho avuto per tanti anni gli attacchi quando non esisteva nulla per farli passare. Così me li sorbivo tutti. A quel tempo misi a punto una tecnica stranissima in cui io mi estraniavo dal mondo e nonostante ci fosse l'attacco, non sentivo il dolore. Era uno stato difficilmente descrivibile che raggiungevo con un altissima tensione ed un contemporaneo abbandono.
Le volte che ci riuscivo (e non era certo sempre) dovevo essere a casa sul letto e per farlo ponevo sulla testa tutto il mio peso. Però bastava poco (come ad esempio mio padre che entrava per vedere come stavo) che io ritornavo nel presente e risentivo le fucilate in testa.
Credo che fosse una sorta di autoipnosi.
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Sai Jo io ho avuto per tanti anni gli attacchi quando non esisteva nulla per farli passare. Così me li sorbivo tutti. A quel tempo misi a punto una tecnica stranissima in cui io mi estraniavo dal mondo e nonostante ci fosse l'attacco, non sentivo il dolore. Era uno stato difficilmente descrivibile che raggiungevo con un altissima tensione ed un contemporaneo abbandono.
Le volte che ci riuscivo (e non era certo sempre) dovevo essere a casa sul letto e per farlo ponevo sulla testa tutto il mio peso. Però bastava poco (come ad esempio mio padre che entrava per vedere come stavo) che io ritornavo nel presente e risentivo le fucilate in testa.
Credo che fosse una sorta di autoipnosi.
a me capita una cosa simile, anche se solo ultimissimamente sto cercando di farla diventare una sorta di tecnica (dopo aver sentito i vostri spunti a riguardo), perchè in realtà in passato si è presentata come forma estrema di difesa al dolore, spontaneamente senza che decidessi di farlo. Paradossalmente negli attacchi molto forti e subentra alla fase di rabbia feroce (dopo aver dato testate al muro, urla, imprecazioni, singhiozzi che poi non fanno che amplificare l'insopportabilità del dolore). Mi immobilizzo, faccia al muro, braccia alzate ed è come se il dolore diventasse un tutt'uno con il corpo, è molto difficile da rendere a parole, ma il frastuono a un certo punto rompe la barriera del suono e resta immobile da qualche parte e comunque insopportabile ma possibile. Anche per me basta la minima distrazione (un rumore, una persona si avvicina, un rumore dall'altra stanza) e ritorna tutto da capo.
Anni fa ho seguito un corso di autoipnosi (per studio non per la ch), sbrigativo e breve, credo che si avvicini a questo come intento, nel mio caso però è un po' il meccanismo inverso, è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo; in teoria l'autoipnosi è una forma di autocontrollo estremo, filo meditativo. Forse le due strade portano al medesimo obiettivo utilizzando percorsi inversi.
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Ragazzi non voglio fare la lagna ma mi sa che in giornate come questa proverei qualsisi cosa ora sono in un momento di pausa ma non durerà molto sento già la nause e il pc fa male. volevo solo dirvi biongiorno e a tuuti un bacio
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Dep? Sono io il Dep. Chi mi cercava?
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A naso sai cosa ti dico? Secondo me c'è stata l'influenza del tempo che è peggiorato e della luna che probbabilmente t'ha attivato il ciclo. Quindi sei meteopatica ;)
Ragazzi non voglio fare la lagna ma mi sa che in giornate come questa proverei qualsisi cosa ora sono in un momento di pausa ma non durerà molto sento già la nause e il pc fa male. volevo solo dirvi biongiorno e a tuuti un bacio
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Ragazzi non voglio fare la lagna ma mi sa che in giornate come questa proverei qualsisi cosa ora sono in un momento di pausa ma non durerà molto sento già la nause e il pc fa male. volevo solo dirvi biongiorno e a tuuti un bacio
Dolce jo spero che la tua giornata sia andata poi meglio, ha ragione Skianta, il caldo è tornato forte e limpido, splendente a più non posso e certamente non giova, ma tu affrontala con la tenacia che hai!
:-*
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ODDIO da come ho scritto ero peggio di come mi credevo.
Meteopatica? per favore dammi più notizie se ne hai?
EHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!abbiamo detto depp non dep. ;D ;D ;D
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è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo;
Sei più avanti di quell'avanti che già avevo capito che tu eri.... ::)
Da quando adotto questa tecnica (circa un anno) ho avuto i seguenti risultati:
- Durata degli attacchi inferiore
- Percezione differente del dolore (in un certo senso fa meno male)
- Minor stanchezza dopo l'attacco e conseguente ripresa più rapida e migliore alla quotidianità
Ottimo luna, se ce la fai, sono convinto che sia l'atteggiamento migliore in assoluto da tenere durante l'attacco... io l'ho sempre chiamato 'farsi attraversare dal dolore'...
;)
Ora non sono in grappolo, ma ricordo che negli ultimi attacchi che ho avuto stavo lavorando sulla "trans-percezione del dolore" che, con allenamento e molta pratica può arrivare a trasformare la percezione del dolore estremo in piacere... (roba da masochisti perversi, ma tant'è...) ;)
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Questo lucius vuol dire che non sono del tutto matta quando con ansia aspetto l'apice del dolore lo ascolto e aspetto la discesa?
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Frà forse hai perso il senso del tempo. E' molto più di un anno che argomentiamo questa tecnica. Sarà dal 2004.
è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo;
Sei più avanti di quell'avanti che già avevo capito che tu eri.... ::)
Da quando adotto questa tecnica (circa un anno) ho avuto i seguenti risultati:
- Durata degli attacchi inferiore
- Percezione differente del dolore (in un certo senso fa meno male)
- Minor stanchezza dopo l'attacco e conseguente ripresa più rapida e migliore alla quotidianità
Ottimo luna, se ce la fai, sono convinto che sia l'atteggiamento migliore in assoluto da tenere durante l'attacco... io l'ho sempre chiamato 'farsi attraversare dal dolore'...
;)
Ora non sono in grappolo, ma ricordo che negli ultimi attacchi che ho avuto stavo lavorando sulla "trans-percezione del dolore" che, con allenamento e molta pratica può arrivare a trasformare la percezione del dolore estremo in piacere... (roba da masochisti perversi, ma tant'è...) ;)
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è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo;
Sei più avanti di quell'avanti che già avevo capito che tu eri.... ::)
Da quando adotto questa tecnica (circa un anno) ho avuto i seguenti risultati:
- Durata degli attacchi inferiore
- Percezione differente del dolore (in un certo senso fa meno male)
- Minor stanchezza dopo l'attacco e conseguente ripresa più rapida e migliore alla quotidianità
Ottimo luna, se ce la fai, sono convinto che sia l'atteggiamento migliore in assoluto da tenere durante l'attacco... io l'ho sempre chiamato 'farsi attraversare dal dolore'...
;)
Ora non sono in grappolo, ma ricordo che negli ultimi attacchi che ho avuto stavo lavorando sulla "trans-percezione del dolore" che, con allenamento e molta pratica può arrivare a trasformare la percezione del dolore estremo in piacere... (roba da masochisti perversi, ma tant'è...) ;)
grazie Lu per l'incoraggiamento :)
a dire il vero forse lo chiamerei quasi perdersi. Un po' proprio come perdere la strada, concedersi per un attimo di non sapere dove sto andando, o meglio fregarsene del fatto di andare da qualche parte o meno.
Sto provando e forse posso quasi dire di riuscirci un pochino. Per alcuni attimi, fatico a restare in questa cosa, basta veramente un nonnulla a sgretolarla di colpo e devo ricominciare da capo, dove iniziare è proprio il momento più difficile perchè è come attraversare un confine.
Il perdersi di cui sopra è quell'attimo lì in cui il piede fa il passo che non sa dove ti porta.
Che poi nella vita in generale anche è per me un ingrediente fondamentale, l'equilibrio che si trasforma con quel confine, ma qui ora vi trascinerei veramente in un viaggio...
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EHI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!abbiamo detto depp non dep. ;D ;D ;D
Secondo me però anche il Dep deve avere un sex appeal notevole... perchè sennò...1) NON sarebbe grappolato ovvero grappolosteronico; 2) Amina non riuscirebbe a sop...supportarlo; 3) non si farebbe certi viaggi meravigliosi drug-freee...
8) Evi
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Frà forse hai perso il senso del tempo. E' molto più di un anno che argomentiamo questa tecnica. Sarà dal 2004.
Hai ragione Dav, (sia che probabilmente ho perso il senso del tempo, sia che ne parliamo dal 2004), ma intendevo dire che riesco a mettere in pratica questa tecnica (quasi sempre - a patto di essere: da solo, in un luogo tranquillo e con l'ossigeno) solo da un annetto!
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chi sarebbe Amina?
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chi sarebbe Amina?
Che gaffe, Edoardo (dimmi che questa volta ci ho azzeccato... :-\ ): ADINA!!!
Perdonami Adina, graziosa e dolcissima vera e unica moglie del Dep!
Evi
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chi sarebbe Amina?
COME chi sarebbe AMINA?!?!
http://www.grappolaiuto.it/smf/index.php?topic=3511.msg27884#msg27884
8) ;)
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è abbandonare il tenativo di controllo e lasciare che il dolore superi la barriera, direi rinunciare completamente al controllo;
Sei più avanti di quell'avanti che già avevo capito che tu eri.... ::)
Da quando adotto questa tecnica (circa un anno) ho avuto i seguenti risultati:
- Durata degli attacchi inferiore
- Percezione differente del dolore (in un certo senso fa meno male)
- Minor stanchezza dopo l'attacco e conseguente ripresa più rapida e migliore alla quotidianità
Ottimo luna, se ce la fai, sono convinto che sia l'atteggiamento migliore in assoluto da tenere durante l'attacco... io l'ho sempre chiamato 'farsi attraversare dal dolore'...
;)
Ora non sono in grappolo, ma ricordo che negli ultimi attacchi che ho avuto stavo lavorando sulla "trans-percezione del dolore" che, con allenamento e molta pratica può arrivare a trasformare la percezione del dolore estremo in piacere... (roba da masochisti perversi, ma tant'è...) ;)
concordissimo e straquoto
casper ;)
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chi sarebbe Amina?
COME chi sarebbe AMINA?!?!
http://www.grappolaiuto.it/smf/index.php?topic=3511.msg27884#msg27884
8) ;)
Che incredibile -flash back-
.....ma che testa c'hai ;)
casper ;)
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malata.... :D ;)
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"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."
Ma che vita diventerebbe poi la nostra???
Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...
V.
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"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."
Ma che vita diventerebbe poi la nostra???
Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...
V.
non è masochismo Vittorio, solo che chi , come me , durante un attacco ha provato a non combattere il dolore ma a lasciarlo sfogare, ha notato che l'attacco dura decisamente di meno.
Non è accettare il dolore , ma cercare di farlo passare prima.
casper ;)
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"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."
Ma che vita diventerebbe poi la nostra???
Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...
V.
magari si riuscisse ad abituare il nostro corpo a sopportare il dolore...sarebbe meglio visto che non abbiamo tanti rimedi per evitare la sua insorgenza.
alessandro
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NO non è il nostro corpo ad abituarsi al dolore ma la nostra mente e forse solo cosi si soppravvive.Forse si ha una piccolissima possibilità di andare avanti anche nei giorni più neri come quando anche solo scrivere a un compiuter come oggi non sia una sofferenza ma trasformare tutto questo in qualcosa di bello e di piacevole.
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Corpo o mente non fa differenza, perché si rischia di cadere nel masochismo.
Al dolore non ci si deve abituare, ma si deve combatterlo con tutte le nostre forze. Meglio senza farmaci, ma se non si riesce, anche con qualche farmaco, senza esagerare però.
Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".
Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.
V.
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Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".
Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.
V.
Non è questione di essere o no d'accordo, ma il tuo esempio è molto diverso dalla nostra realtà..
Il dottore in quel caso applica il male minore, un febbrone da cavallo potrebbe uccidere, la ch, anche se ti può rendere la vita un inferno, non ha mai ammazzato nessuno.
casper ;)
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Sante parole caro casper60.Come sempre capisci il nesso delle parole non dette.un salutone
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Corpo o mente non fa differenza, perché si rischia di cadere nel masochismo.
Al dolore non ci si deve abituare, ma si deve combatterlo con tutte le nostre forze. Meglio senza farmaci, ma se non si riesce, anche con qualche farmaco, senza esagerare però.
Riporto un episodio ad esempio.
Quando mia figlia aveva 5 anni ebbe un febbrone senza palese motivo. Chiamai un cugino medico il quale le somministrò 20 gocce di Novalgina. Quasi scandalizzato gli feci notare i danni che notoriamente la Novalgina può causare al cuore e lui, tranquillo, mi disse: "Adesso la priorità è far sparire il febbrone con qualunque mezzo. Agli eventuali danni della Novalgina ci penseremo se sarà il caso".
Possiamo essere d'accordo oppure no, ma questa è la ratio generale dei medici: curare il male con qualunque mezzo.
"Farsi attraversare dal dolore... aspettare che raggiunga l'apice per assaporarne la fase calante...."
Ma che vita diventerebbe poi la nostra???
Il dolore è un male e come tale andrebbe combattuto, per eliminarlo o almeno ridurlo. Non si deve, a mio parere, accettare passivamente il dolore fino ad abituare il nostro corpo a sopportarlo. Anzi...
V.
Miao Vittorio,
come potrei non essere d'accordo con te.
Il dolore non è solo un male, è una raffica di ca@@otti lancinanti follemente liberati a random sull'anima.
Il dolore massacra il cuore più creativo, logora la mente più luminosa, sfianca e intossica il corpo più forte.
Il dolore va ammazzato, nessuno dovrebbe sopportarlo nè tollerarlo.
Così io nel mio piccolo, e molti altri come e più di me qui in questo gruppo, non facciamo che cercare strade, strategie, possibilità per eliminarlo, ridurlo, distruggerlo.
Le strade possibili sono tante, e il nostro dolore ha inventiva e si trasforma. Così oggi può funzionare un rimedio che domani non funziona, farmacologico e o di altra natura.
Per me come per altri ci sono momenti in cui per molte ragioni, magari per scelta, per sfi@a o per strategia, non c'è un farmaco a dare aiuto nè un altro rimedio utile; in quel momento avere a disposizione una tecnica di controllo e riduzione della sensazione di dolore, qualcosa che pur non togliendolo lo rende più possibile, bè, credimi, è un'ottima possibilità, la migliore magari in quel momento. Sapere di poterla avere a disposizione è confortante, è un'arma in più da usare. Ecco perchè credo, ci stiamo confrontando su nuove possibilità, compresa questa. E cercare tenacemente una soluzione, è rimanere creativi il più possibile, è non darsi mai per vinti, non lo chiamerei masochismo.
Per l'esempio di tua figlia concordo con Casper e non credo che calzi molto. Forse paradossalmente calzerebbe un po' di più se immaginassimo che una persona andasse tre/cinque/ dieci volte al giorno per 10/20/30/365 giorni l'anno con il febbrone al pronto soccorso e ogni volta gli proponessero venti gocce di novalgina per farla scendere. Un esempio ai confini della realtà :o
miao
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Sulla definizione del dolore non sono daccordo ne con Vittorio ne con Luna.
In brevi parole il dolore è forse il nostro più grande alleato; non va assolutamente combattuto, ma va ascoltato ed interpretato, per capire il messaggio che ci sta comunicando e constirci di intevenire a risolvere il problema.
Se non ci fosse il dolore probabilisticamente parlando la vita media delle persone non raggiungerebbe l'adolescenza.
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Giusto, il dolore è un campanello di allarme che ci costringe ad interrompere...
Ma quando squilla a vuoto?
:-)
Non tollero chi per una stupidaggine si impasticca, si incerotta e continua a non far nulla...
Per la ch è un allarme? o è solo un errore di lettura di nostre situazioni?
In poche parole il nostro dolore è anche la nostra malattia?
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Il dolore nella Ch come in altre situazioni è sicuramente ( per sua natura) un allarme, un segnale che qualcosa non va.
Giusto, il dolore è un campanello di allarme che ci costringe ad interrompere...
Ma quando squilla a vuoto?
:-)
Non tollero chi per una stupidaggine si impasticca, si incerotta e continua a non far nulla...
Per la ch è un allarme? o è solo un errore di lettura di nostre situazioni?
In poche parole il nostro dolore è anche la nostra malattia?
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Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?
Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?
Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.
V.
P.S.: L'esempio della febbre era riferito al "male" che abbiamo dentro, che a mio parere va combattuto con ogni mezzo lecito, farmacologico o non.
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Se si ha l'influenza la febbre va tenuta sotto controllo ma non va combattuta, è il metodo naturale per combattere i virus.
Se si ha mal di schiena il dolore avvisa ch c'è qualcosa nella colonna che non va ed invita a fare attenzione, ginnastica posturale e ad evitare sforzi, combattereil dolore senza fare nulla è stupido.
Ed ora arriviamo al nostro dolore, se non possiamo combattere le cause possiamo fare 3 scelte:
-prendere farmaci per farlo scomparire,
-cercare metodi naturali,
-farsi attraversare.
Ognuno di questi non cura.
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Sono d'accordo.
Il dolore è un messaggio. Forte potente sempre più insistente.
Parla il dolore.
E va ascoltato.
Non sopportato, altrimenti il dolore va in loop e ci azzera e basta.
Ascoltarlo è per ognuno un modo diverso, un equilibrio diverso. Compreso spegnerlo quando è una tortura e basta, o spegnerlo per poter essere in grado di ragionarci, di riflettere. Riuscirci mentre hai il dolore è possibile ma molto difficile e impegnativo da raggiungere.
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Quello che non capisco è la malattia a tempo...
Ovviamente questo vale per gli episodici e non per i cronici...
Si sta bene, e improvvisamente arriva il grappolo... e improvvisamente scompare.
Quindi improvvisamente ci ammaliamo e improvvisamente guariamo?
C'è qualcosa che non torna...
Oppure siamo sempre malati?
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Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?
Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?
Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.
MAGARI POTESSIMO RISOLVERE LA CAUSA!!!
...il fatto è che (di fatto) nessuno la conosce!
Quali alternative abbiamo??!
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Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?
Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?
Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.
MAGARI POTESSIMO RISOLVERE LA CAUSA!!!
...il fatto è che (di fatto) nessuno la conosce!
Quali alternative abbiamo??!
provare a cercarla finchè non la troviamo
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Diciamolo al dottor House...
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Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?
Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?
Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.
MAGARI POTESSIMO RISOLVERE LA CAUSA!!!
...il fatto è che (di fatto) nessuno la conosce!
Quali alternative abbiamo??!
provare a cercarla finchè non la troviamo
...d'accordissimo!!
Ma nel fratempo dobbiamo anche trovare il modo di 'sopportarla' al meglio!
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Ma scusatemi, non credete di essere in contraddizione?
Se il dolore è un campanello d'allarme significa che nel nostro corpo qualcosa non va. E quindi, dobbiamo trovare il modo di risolvere la causa del dolore e, di conseguenza, eliminare il dolore, no?
Invece qui ho letto di "farsi attraversare dal dolore", elevare la soglia di sopportazione, abituarsi per sopportarlo meglio. Ok, ma se facciamo questo lo sopporteremo meglio ma non cercheremo di eliminarne la causa.
MAGARI POTESSIMO RISOLVERE LA CAUSA!!!
...il fatto è che (di fatto) nessuno la conosce!
Quali alternative abbiamo??!
provare a cercarla finchè non la troviamo
...d'accordissimo!!
Ma nel fratempo dobbiamo anche trovare il modo di 'sopportarla' al meglio!
e mentre si cerca di renderla più sopportabile, in base alle sue reazioni ai nostri tentativi cercare di comprenderla meglio, studiarla e farci aiutare da lei a trovare la causa
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Sulla definizione del dolore non sono daccordo ne con Vittorio ne con Luna.
In brevi parole il dolore è forse il nostro più grande alleato; non va assolutamente combattuto, ma va ascoltato ed interpretato, per capire il messaggio che ci sta comunicando e constirci di intevenire a risolvere il problema.
Se non ci fosse il dolore probabilisticamente parlando la vita media delle persone non raggiungerebbe l'adolescenza.
Questa osservazione non può che essere condivisa in termini generali...PERò Dav ogni regola ha la sua eccezione, e nel caso del dolore l'eccezione è il dolore patologico. Chi ha un minimo di nozioni di biologia e patologia sa che alcuni meccanismi preziosissimi di difesa possono essere essi stessi causa di danno e malattia, come accade in alcuni casi per i l processo infiammatorio, in cui di fatto sono le cellule del sistema immunitario a determinare il danno d'organo.
La Natura ha i suoi limiti, purtroppo.
Evi
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x lunalafata: ho dato un'occhio a 2 pagine sole di questo post e magari lo sai gia' ma sembra che ti manchi di provare con lo sport.. 20 minuti di corsa o qualunque cosa che mandi il tuo cuore a150 160 battiti al minuto... provato tutto prova anche questo...ciao mao
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x lunalafata: ho dato un'occhio a 2 pagine sole di questo post e magari lo sai gia' ma sembra che ti manchi di provare con lo sport.. 20 minuti di corsa o qualunque cosa che mandi il tuo cuore a150 160 battiti al minuto... provato tutto prova anche questo...ciao mao
Ti ringrazio tanto Mao, ci sono sport che mi piacciono e che a periodi pratico. Mi incuriosiscono però in effetti due cose più di tutto in questo spunto:
-ho letto anche da altri che fare un'attività fisica intensa durante l'attacco contribuisce a placarlo o fermarlo; mi è difficile proiettarmi in questa cosa, tipo che all'esordio dell'attacco prendo la bici e pedalo in salita al massimo dello sforzo? Mi è difficile immaginare di farcela, anche solo ad affrontare la luce del palo della luce se è notte, della luce del sole se è giorno, e coordinare il movimento, ma forse correre è possibile, o fare un altro genere di attività li dove mi trovo. Forse non sto capendo precisamente cosa si intende.
-Aumentare improvvisamente la frequenza cardiaca aiuta? In effetti però già aumenta, non so di quanto, non credo così tanto (140/150 b/m), ma certamente aumenta, almeno nel mio caso. Forzare ulteriormente può servire? Come forzare, sempre con l'attività fisica?
Incredibilmente stiamo esplorando il campo dall'immobilità assoluta e ricerca dell'azzeramento di reazioni, all'estremizzazione del movimento e esasperazione della frequenza.
Torna sempre l'andamento generale della ch, il suo modo di far incontrare gli estremi mentre noi siamo in mezzo...
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Non è un eccezione, il dolore patologico è un dolore legato ad una patologia e lui segnala chè c'è qualcosa che non va, c'è qualcosa di guasto; la funzione del dolore secondo natura non cambia, è la stessa. Poi a volte il dolore lo puoi eliminare e significa rimuovere la causa che l'ha generato, altre volte non lo puoi eliminare. Se non lo puoi eliminare l'unica altra strada onde evitare la pazzia o il suicidio è la convivenza. Conviverci può significare anche "Lascia che sia" e cerca di rilassartici dentro.
Io so che è un impresa, come so bene cosa sia il dolore (non solo quello della CH che non è poi il peggior dolore o malessere che ci sia ne ho sperimentati di peggio)però nella Ch ho sperimentato (e non solo io ) che se non ti ci opponi, non ti irrigidisci, ma ti lasci attraversare quasi rilassandotici dentro, la crisi dura di meno; non fa meno male, ma dura di meno e ti esaurisce di meno. PROVARE PER CREDERE .
Sulla definizione del dolore non sono daccordo ne con Vittorio ne con Luna.
In brevi parole il dolore è forse il nostro più grande alleato; non va assolutamente combattuto, ma va ascoltato ed interpretato, per capire il messaggio che ci sta comunicando e constirci di intevenire a risolvere il problema.
Se non ci fosse il dolore probabilisticamente parlando la vita media delle persone non raggiungerebbe l'adolescenza.
Questa osservazione non può che essere condivisa in termini generali...PERò Dav ogni regola ha la sua eccezione, e nel caso del dolore l'eccezione è il dolore patologico. Chi ha un minimo di nozioni di biologia e patologia sa che alcuni meccanismi preziosissimi di difesa possono essere essi stessi causa di danno e malattia, come accade in alcuni casi per i l processo infiammatorio, in cui di fatto sono le cellule del sistema immunitario a determinare il danno d'organo.
La Natura ha i suoi limiti, purtroppo.
Evi
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A me l'attività fisica all'esordio di una crisi me la fa peggiorare subito. Secondo me durante un attacco ciò che lo contrasta è una inibizione delle attività elettriche celebrali (che sono aumentate in maniera esponenziale durante l'attacco)non un incremento e l'attività fisica necessariamente le incrementa
x lunalafata: ho dato un'occhio a 2 pagine sole di questo post e magari lo sai gia' ma sembra che ti manchi di provare con lo sport.. 20 minuti di corsa o qualunque cosa che mandi il tuo cuore a150 160 battiti al minuto... provato tutto prova anche questo...ciao mao
Ti ringrazio tanto Mao, ci sono sport che mi piacciono e che a periodi pratico. Mi incuriosiscono però in effetti due cose più di tutto in questo spunto:
-ho letto anche da altri che fare un'attività fisica intensa durante l'attacco contribuisce a placarlo o fermarlo; mi è difficile proiettarmi in questa cosa, tipo che all'esordio dell'attacco prendo la bici e pedalo in salita al massimo dello sforzo? Mi è difficile immaginare di farcela, anche solo ad affrontare la luce del palo della luce se è notte, della luce del sole se è giorno, e coordinare il movimento, ma forse correre è possibile, o fare un altro genere di attività li dove mi trovo. Forse non sto capendo precisamente cosa si intende.
-Aumentare improvvisamente la frequenza cardiaca aiuta? In effetti però già aumenta, non so di quanto, non credo così tanto (140/150 b/m), ma certamente aumenta, almeno nel mio caso. Forzare ulteriormente può servire? Come forzare, sempre con l'attività fisica?
Incredibilmente stiamo esplorando il campo dall'immobilità assoluta e ricerca dell'azzeramento di reazioni, all'estremizzazione del movimento e esasperazione della frequenza.
Torna sempre l'andamento generale della ch, il suo modo di far incontrare gli estremi mentre noi siamo in mezzo...
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Tutti ottimi spunti per me,
ma in questo momento sto sperimentando la faccenda della convivenza col dolore (questo modo di chiamarla mi piace, trovo che calzi molto) e credo di cominciare a riuscire a viverlo abbastanza a lungo da sentirne l'effetto.
Skianta dici che è per questo che gli attacchi durano un pochino di meno?
Non sono meno intensi, sono più possibili. E più ci provo più mi rendo conto che sono due cose abissalmente diverse. Perchè sentirli possibili rende in qualche modo l'intensità indifferente per qualche attimo.
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Luna sicuramente il tuo nuovo approccio è quello che fa passare la crisi prima...
Ricordati durante l'attacco di pensare la famosa frase di Piero HA DA PASSA' e rilassati il più possibile con i metodi che riesci ad applicare.
Ci ho provato con l'attività fisica ma anche a me la crisi sale vertiginosamente... ma ripeto che è l'adrenalina che la fa passare.
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Skianta dici che è per questo che gli attacchi durano un pochino di meno?
[/quote]
Assolutamente si, è il motivo per cui suggerisco di provarci, sio soffre un pochino di meno. Continua con questo approccio che non è facile e che necessita di più volte per essere perfezionato, poi col tempo tirerai le tue somme e ci potrai confermare o smentire se questo approccio è utile ed efficace o meno :-*
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Ribadisco ancora una volta che non mi piacciono le espressioni "convivere con il dolore", "lasciarsi attraversare dal dolore", e in generale "lascia che sia" perché mi sembrano tecniche di rassegnazione. E a me non piace rassegnarmi mai. E' cmq il mio personalissimo parere.
Premesso che la CH è imprevedibile, a rigor di logica durante un attacco l'esercizio fisico, soprattutto se esasperato, dovrebbe peggiorare la crisi.
Durante un attacco, molti di noi fanno un'iniezione di Imigran che causa un restringimento delle arterie con conseguente riduzione di afflusso di sangue al cervello... e noi cosa facciamo? Esercizio fisico per aumentarlo?
Credo invece che l'esercizio fisico faccia bene per prevenire gli attacchi. Personalmente ho notato che gli attacchi aumentano se sto per una giornata a poltrire, mentre solitamente si riducono quando ho giornate intense. Il risultato non è matematico, per cui sarebbe da prendere con beneficio di inventario.
V.
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Anche qui, Dav, non posso che quotarti, però quello che io intendevo per dolore patologico non è "dolore senza causa"...la causa c'è per forza, anche in fenomeni irritanti e inutili e talvolta letali come le allergie...
Io paragono il dolore patologico ad una sirena d'allarme che si attiva per motivi che nulla hanno a che fare con la ragione per la quale la sirena è stata concepita, con il risultato di creare disturbo, confusione e disagio senza difendere da nulla nessuno...se il vento forte scuote le automobili e fa scattare l'allarme non ci tutela da ladri e teppisti: rompe semplicemente i maroni, diciamocela tutta! Nella CH qual è la patogenesi: dilatazione dei vasi e conseguente irritazione del famigerato trigemino...se nervo e vaso avessero avuto diversa reciproca collocazione a mala pena ve ne sareste accorti d'avecce sta "anomalia" di funzionamento...il dolore qui è uno spiacevolissimo, ma molto molto spiacevole ed indesiderabile effetto collaterale...che utilità ha, Dav, visto che la vera causa è ignota ed un rimedio veramente valido ancora non si trova?
Io comprendo i discorsi fatti da te, Luna ed altri, ma capisco anche l'iiritazione di Vittorio...perchè capisco che le strategie per affrontare le difficoltà sono profondamente radicate nella struttura di personalità e, fortunatamente, siamo tutti diversi gli uni dagli altri.
Capisco il "farsi attraversare dal dolore " perchè, in modo automatico ed inconsapevole è questo il mio approccio, da decenni, cioè da uqndo mia madre m'ha fatto capire che mi avrebbe disprezzata se avessi dato voce al disagio quando ero malata...far finta di nulla, sopportare, ecco la "virtù"...perchè lei era stata educata allo stesso modo. Per me è diventata presto una ìseseconda natura...è bene, è male?! Chi lo sa? Io tollero fin troppo lea frustrazione, nel mio caso troppo
perchè ciò mi induce ad essere passiva di fronte al più intenso dolore: ci è voluto un mese e mezzo di dolore quasi ininterrotto e di nottate atroci perchè mi decidessi ad andare in un centro cefaleee! E' solo IL MIO PERSONALISSIMO CASO, RAGAZZI, NON INTENDO MINIMAMENTE GENERALIZZARE, solo dire che capisco Vittorio.
WEvi
Non è un eccezione, il dolore patologico è un dolore legato ad una patologia e lui segnala chè c'è qualcosa che non va, c'è qualcosa di guasto; la funzione del dolore secondo natura non cambia, è la stessa. Poi a volte il dolore lo puoi eliminare e significa rimuovere la causa che l'ha generato, altre volte non lo puoi eliminare. Se non lo puoi eliminare l'unica altra strada onde evitare la pazzia o il suicidio è la convivenza. Conviverci può significare anche "Lascia che sia" e cerca di rilassartici dentro.
Io so che è un impresa, come so bene cosa sia il dolore (non solo quello della CH che non è poi il peggior dolore o malessere che ci sia ne ho sperimentati di peggio)però nella Ch ho sperimentato (e non solo io ) che se non ti ci opponi, non ti irrigidisci, ma ti lasci attraversare quasi rilassandotici dentro, la crisi dura di meno; non fa meno male, ma dura di meno e ti esaurisce di meno. PROVARE PER CREDERE .
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;D Non ho firmato "viva Evi"...ho solo problemi con il pc e non posso apportare correzioni una volta battuta la parola...chiedo venia...
Evi
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Capisco benissimo anch'io Vittorio, ma non sono altrettanto certo che lui abbia capito cosa intendiamo per 'farsi attraversare dal dolore'...
E' una tecnica per COMBATTERE più efficacemente un'attacco, non è assolutamente rassegnazione ANZI!!
Con questa tecnica in realtà si 'favorisce' la 'fuoriuscita' di quello 'sfogo' che l'attacco di CH rappresenta, per poi stare meglio!
Potrei fare mille paragoni e o metafore, dallo schiacciarsi un brufolo alla pentola a presione.... ma rischierei di confondere le idee ancora di più...
Forse è una questione di prospettive, io resto fermamente convinto che l'episodio doloroso NON sia il problema, anzi, l'esatto contrario! Ovvero l'episodio doloroso sono convinto che sia il 'processo' con cui il nostro organismo RISOLVE il problema che sta a monte!
Quello che non va è PRIMA dell'attacco... dopo l'attacco SI RISOLVE! (fino all'attacco successivo).
In quest'ottica il 'lasciarsi attraversare dal dolore' o il 'lasciare che sia' assume un significato OPPOSTO alla rassegnazione!
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Capisco benissimo anch'io Vittorio, ma non sono altrettanto certo che lui abbia capito cosa intendiamo per 'farsi attraversare dal dolore'...
E' una tecnica per COMBATTERE più efficacemente un'attacco, non è assolutamente rassegnazione ANZI!!
Con questa tecnica in realtà si 'favorisce' la 'fuoriuscita' di quello 'sfogo' che l'attacco di CH rappresenta, per poi stare meglio!
Potrei fare mille paragoni e o metafore, dallo schiacciarsi un brufolo alla pentola a presione.... ma rischierei di confondere le idee ancora di più...
Forse è una questione di prospettive, io resto fermamente convinto che l'episodio doloroso NON sia il problema, anzi, l'esatto contrario! Ovvero l'episodio doloroso sono convinto che sia il 'processo' con cui il nostro organismo RISOLVE il problema che sta a monte!
Quello che non va è PRIMA dell'attacco... dopo l'attacco SI RISOLVE! (fino all'attacco successivo).
In quest'ottica il 'lasciarsi attraversare dal dolore' o il 'lasciare che sia' assume un significato OPPOSTO alla rassegnazione!
concordo
casper ;)
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Anche
io, Lu, desidero non dare adito a fraintendimenti e, poichè il mio post era incompleto tengo a chiarire che:
1) non ho mai pensato che con i vostri discorse steste incoraggiando alla rassegnazione...se così fosse non esisterebbe l?OUCH o comunque tu non faresti parte del direttivo, e non studieresti e non ti sbatteresti per risovere tuoi ed altrui problemi causati dall'esistenza della Bestia;
2) il mio è, come dicevo, un caso singolo...sono convintissima del fatto che se NON mi fosse fatta "attraversare dal dolore", se mi fossi opposta al dolore, non avendo alternativa alcuna, avrei sofferto MOLTO di più...qualcuno forse può ricordare che ho scritto sul forum in pieno attacco...ed era un attacco forte, ve lo posso garantire, come tutti quelli notturni. Il mio e vostro approccio secondo me è simile se non identico, solo io l'ho adottato per motivi diversi e quando, per motivi anagrafici, ero certamente immatura...e questo approccio era la necessaria risposta ad una forzosa passività di fronte al dolore. "Farsi attraversare dal dolore" nel mio caso è la ricorrente alternativa a dasse da fare per tentare di altrimenti risolvere il problema...e questo per me è negativo, ha effetti negativi sulla mia vita.
3) Capisco l'irritazione di Vittorio, non la condivido, non è la mia e non può esserlo sia per i motivi suddetti, sia perchè io, a differenza sua, NON sono cronica manco pe nniente.
4) Non posso che accogliere e rispettare le vostre opinioni sulla natura ed origine di questo dolore, e naturalmente chiedo a voio di fare altrettanto...perchè di opinioni e solo opinioni, purtroppo, al momento si tratta. E' lecito il mio dubbio che abbiate ragione voi e non io perchè avete purtroppo più esperienza di me ed avete riflettuto e sttudiatop il problerma molto più di me. Assolutammente senza un briciolo di polemica, giuro! ;)
Evi
Capisco benissimo anch'io Vittorio, ma non sono altrettanto certo che lui abbia capito cosa intendiamo per 'farsi attraversare dal dolore'...
E' una tecnica per COMBATTERE più efficacemente un'attacco, non è assolutamente rassegnazione ANZI!!
Con questa tecnica in realtà si 'favorisce' la 'fuoriuscita' di quello 'sfogo' che l'attacco di CH rappresenta, per poi stare meglio!
Potrei fare mille paragoni e o metafore, dallo schiacciarsi un brufolo alla pentola a presione.... ma rischierei di confondere le idee ancora di più...
Forse è una questione di prospettive, io resto fermamente convinto che l'episodio doloroso NON sia il problema, anzi, l'esatto contrario! Ovvero l'episodio doloroso sono convinto che sia il 'processo' con cui il nostro organismo RISOLVE il problema che sta a monte!
Quello che non va è PRIMA dell'attacco... dopo l'attacco SI RISOLVE! (fino all'attacco successivo).
In quest'ottica il 'lasciarsi attraversare dal dolore' o il 'lasciare che sia' assume un significato OPPOSTO alla rassegnazione!
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Mi domandi che utilità ha? Mi sembra tanto ovvia e tanto semplice!
1)Dura di meno l'attacco
2)Ne esci meno sfinito e meno logorato
3)Diventi padrone e non schiavo del dolore
4)Non facendo uso di farmaci e facendo sfogare gli attacchi rischi di meno che ti si instauri una cronicità
5)Alzi in maniera naturale la tua soglia del dolore
6)Potenzi l'uso della tua mente e del tuo centro di consapevolezza
E mo mi fermo perchè se mi concentro ti trovo altri buoni motivi per cimentarsi in questo approccio alla CH. Ciò non significa che tutti debbano fare così! Chi se la sente e ci riesce ne può trarre alcuni vantaggi, chi non se la sente o non ci riesce può tranquillamente farsi una spada di imigran.
Io nella mia CH ho fatto entrambe le cose in funzione di come la stavo vivendo e ne ho fatte centinaia di altre di cose. Ho anche tirato le craniate ai muri, o mi sono provocato altri forti dolori altrove per vedere se si riduceva la CH. Non li ho consigliati mai perchè non ne ho tratto alcun beneficio. Se avessi tratto beneficio dal mangiare sterco di cavallo, lo consiglierei a tutti; questo è lo spirito con cui riporto le mie esperienze di CH.
In remissione ci sono entrato dopo aver fatto esperienze atroci e sofferto l'ira di dio. Facendo uno shok farmacologico inverso tale che nessun medico te lo indicherebbe in quanto va contro tutti i consigli dei bugiardini e adoperando sostanze vietate...............................intanto io adesso sono senza CH da molto tempo ;D ;D ;D ;D
Anche qui, Dav, non posso che quotarti, però quello che io intendevo per dolore patologico non è "dolore senza causa"...la causa c'è per forza, anche in fenomeni irritanti e inutili e talvolta letali come le allergie...
Io paragono il dolore patologico ad una sirena d'allarme che si attiva per motivi che nulla hanno a che fare con la ragione per la quale la sirena è stata concepita, con il risultato di creare disturbo, confusione e disagio senza difendere da nulla nessuno...se il vento forte scuote le automobili e fa scattare l'allarme non ci tutela da ladri e teppisti: rompe semplicemente i maroni, diciamocela tutta! Nella CH qual è la patogenesi: dilatazione dei vasi e conseguente irritazione del famigerato trigemino...se nervo e vaso avessero avuto diversa reciproca collocazione a mala pena ve ne sareste accorti d'avecce sta "anomalia" di funzionamento...il dolore qui è uno spiacevolissimo, ma molto molto spiacevole ed indesiderabile effetto collaterale...che utilità ha, Dav, visto che la vera causa è ignota ed un rimedio veramente valido ancora non si trova?
Io comprendo i discorsi fatti da te, Luna ed altri, ma capisco anche l'iiritazione di Vittorio...perchè capisco che le strategie per affrontare le difficoltà sono profondamente radicate nella struttura di personalità e, fortunatamente, siamo tutti diversi gli uni dagli altri.
Capisco il "farsi attraversare dal dolore " perchè, in modo automatico ed inconsapevole è questo il mio approccio, da decenni, cioè da uqndo mia madre m'ha fatto capire che mi avrebbe disprezzata se avessi dato voce al disagio quando ero malata...far finta di nulla, sopportare, ecco la "virtù"...perchè lei era stata educata allo stesso modo. Per me è diventata presto una ìseseconda natura...è bene, è male?! Chi lo sa? Io tollero fin troppo lea frustrazione, nel mio caso troppo
perchè ciò mi induce ad essere passiva di fronte al più intenso dolore: ci è voluto un mese e mezzo di dolore quasi ininterrotto e di nottate atroci perchè mi decidessi ad andare in un centro cefaleee! E' solo IL MIO PERSONALISSIMO CASO, RAGAZZI, NON INTENDO MINIMAMENTE GENERALIZZARE, solo dire che capisco Vittorio.
WEvi
Non è un eccezione, il dolore patologico è un dolore legato ad una patologia e lui segnala chè c'è qualcosa che non va, c'è qualcosa di guasto; la funzione del dolore secondo natura non cambia, è la stessa. Poi a volte il dolore lo puoi eliminare e significa rimuovere la causa che l'ha generato, altre volte non lo puoi eliminare. Se non lo puoi eliminare l'unica altra strada onde evitare la pazzia o il suicidio è la convivenza. Conviverci può significare anche "Lascia che sia" e cerca di rilassartici dentro.
Io so che è un impresa, come so bene cosa sia il dolore (non solo quello della CH che non è poi il peggior dolore o malessere che ci sia ne ho sperimentati di peggio)però nella Ch ho sperimentato (e non solo io ) che se non ti ci opponi, non ti irrigidisci, ma ti lasci attraversare quasi rilassandotici dentro, la crisi dura di meno; non fa meno male, ma dura di meno e ti esaurisce di meno. PROVARE PER CREDERE .
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Io tollero fin troppo lea frustrazione, nel mio caso troppo
perchè ciò mi induce ad essere passiva di fronte al più intenso dolore: ci è voluto un mese e mezzo di dolore quasi ininterrotto e di nottate atroci perchè mi decidessi ad andare in un centro cefaleee!
WEvi
E questo è uno dei lati negativi che evidenziavo prima... non credete?
V.
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Non si tratta di "tollerare" , ma di affrontare e non è un atteggiamento passivo, ma attivo.
Detto questo, nessuno è obbligato a farlo, se ne trovi giovamento bene altrimenti amen, se conosci strade o tecniche utili postale sul forum che esiste anche per questo ;)
Io tollero fin troppo lea frustrazione, nel mio caso troppo
perchè ciò mi induce ad essere passiva di fronte al più intenso dolore: ci è voluto un mese e mezzo di dolore quasi ininterrotto e di nottate atroci perchè mi decidessi ad andare in un centro cefaleee!
WEvi
E questo è uno dei lati negativi che evidenziavo prima... non credete?
V.
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Come ho scritto non ho intenti polemici ed ho esposto il mio personalissimo caso, per esemplificare come analoghi approcci abbiano significati, conseguenze, valenze diverse a seconda delle diverse vicende e, soprattutto, personalità.
Nel mio caso, come ho già scritto, la tecnica del "lasciarsi attraversare" ha avuto la sua efficacia (e infatti sono andata avanti più di due mesi senza farmaci), ma è stata sostitutiva di indagini ed interventi opportuni e necessari...NEL MIO CASO.
Ho parlato del modo in cui sono arrivata a quell'approccio perchè mi sembrava importante chiarire che nel mio caso il percorso è stato diverso dal vostro e certamente molto meno consapevole e maturo...ce sò arrivata ugualmente perchè non avevo molta scelta e perchè la mia struttura di personalità mi ci ha condotta...io sono un eccellente "incassatrice", finchè le cose vanno male, e nella misura in cui vanno male, io do fondo a tutte le mie risorse, e tiro fuori una forza spaventosa (so che non si tratta affatto di un approccio passivo)
...però bisogna vivere anche nell'ordinario, e cercare anche soluzioni che non richiedano misure "straordinarie"...su questo punto siamo tutti d'accordo, credo. E' in questo senso che capisco perfettamente Vittorio e credo lo capiate anche voi.
Spero Dav che non vorrai leggere un tono polemico in questo post perchè non esiste.
Evi
-
Non capisco perchè parli di toni polemici ?
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Come ho scritto non ho intenti polemici ed ho esposto il mio personalissimo caso, per esemplificare come analoghi approcci abbiano significati, conseguenze, valenze diverse a seconda delle diverse vicende e, soprattutto, personalità.
Nel mio caso, come ho già scritto, la tecnica del "lasciarsi attraversare" ha avuto la sua efficacia (e infatti sono andata avanti più di due mesi senza farmaci), ma è stata sostitutiva di indagini ed interventi opportuni e necessari...NEL MIO CASO.
Ho parlato del modo in cui sono arrivata a quell'approccio perchè mi sembrava importante chiarire che nel mio caso il percorso è stato diverso dal vostro e certamente molto meno consapevole e maturo...ce sò arrivata ugualmente perchè non avevo molta scelta e perchè la mia struttura di personalità mi ci ha condotta...io sono un eccellente "incassatrice", finchè le cose vanno male, e nella misura in cui vanno male, io do fondo a tutte le mie risorse, e tiro fuori una forza spaventosa (so che non si tratta affatto di un approccio passivo)
...però bisogna vivere anche nell'ordinario, e cercare anche soluzioni che non richiedano misure "straordinarie"...su questo punto siamo tutti d'accordo, credo. E' in questo senso che capisco perfettamente Vittorio e credo lo capiate anche voi.
Spero Dav che non vorrai leggere un tono polemico in questo post perchè non esiste.
Evi
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Non capisco perchè parli di toni polemici ?
Ormai, Dav, ho il TERRORE ;D che mio malgrado i miei "appassionati" posts possano essere percepiti come polemici...avere l'abitudine di esprimere il proprio pensiero "paro paro" come la mente lo fabbrica al momento può dare adito a fraintendimenti...diciamo che so di essere spesso, come dire?, "ruvida"...e se credete che esageri parlate pure con chi vive con me...poracci! ;D
Sono felicissima che non siano stati percepiti come polemici.
Come dice Lu, la prenderò d'ora innanzi molto easy...easy easy...
:-* :D Evi
-
Questa discussione mi piace molto perchè si sta aprendo un confronto interessante e anche molto utile non solo sul come affrontare un attacco, ma soprattutto su come viviamo la bestia, quanto e come riusciamo a integrarla a noi stessi, alla nostra storia.
L'approccio di farsi attraversare dal dolore è difficile da spiegare, e a dire il vero non sono nemmeno convinta che questa definizione gli calzi a pennello, ma non ne trovo altre.
Quoto i grandi Skianta e Lucius, non si tratta di rassegnarsi a, e forse non la considererei nemmeno una reazione contro.
E' provare a integrarsi a un lato che malgrado tutto mi appartiene.
Dopo aver in vari modi tentato di contrastarlo con rimedi e farmaci e altro ancora, mi fermo e lo lascio parlare, e lo ascolto. Rassegnazione e reazione sono atteggiamenti che ho vissuto e in parte ancora vivo eccome, in base allo stato d'animo, al momento, alla situazione; in questo momento invece vivo una possibilità diversa. Forse è la conseguenza di credere che il dolore sia un messaggio, e come tale lo ascolto, che non significa piegarsi a pecorina, tapparsi il naso e stringere i denti finchè la tortura passa, ma guardarlo negli occhi, entrare nei suoi occhi, diventare i suoi occhi.
In quel momento, quando i due sguardi sono diventati uno, succede qualcosa che fa diventare il dolore possibile e poi una possibilità, e forse piano piano riuscirò anche a creare in qualche modo un dialogo.
Nel frattempo quell'attacco è diventato meno invasivo, ho aperto la mia anima a una possibilità diversa, propositiva e non distruttiva, ne vengo fuori con un'idea e non solo spossata, ho una speranza che brilla tra le mani, piccola ma viva.
Poi ci sono altri momenti in cui non sarò all'altezza di questo percorso e per tanti motivi sfilerò l'imigran dalla borsa e lo userò e basta, l'ho fatto anche ieri in un momento in cui non sapevo trovare alternative.
Ognuno di noi ha una storia unica, nella quale compare una bestia alla quale rassegnarsi o opporsi, o dialogare o tutte le reazioni possibili. Nella mia storia in questo momento sto provando questo percorso che in fondo è il risultato di tutto quello che ho fatto fino ad ora, come del resto lo è la mia bestia e il suo modo di esserci, insieme a me. Non credo arriverò mai a considerarla una parte di me positiva, ma ora c'è un alito di vento in sottofondo che me la fa vedere come una sottile, subdola e diabolica possibilità.
Sottile, subdola e dialolica, ma comunque una possibilità.
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sempre x lunalafata:provo a spiegarti cosa dovresti fare ad ogni insorgenza di attacco,che non è proprio quello che io faccio ma una parte.piegamenti sulle ginocchia o accosciate o squat..scegli come chiamarlo ..finche non sei stanca riposarti un minuto e ricominiare finche non ti passa. se funziona anche con te in venti minuti dovresti sentirlo regredire ...se ti fà sentire piu' sicura reggiti alla maniglia di una porta chiusa:-)puoi provare come no..io in due mesi e circa 4/5 attacchi al giorno ho preso 1 auradol che non ha fatto molto e l'isoptin ..dal prossimo giro basta anche con l'isoptin..ovviamente se puoi fare sport..se non sono stato chiaro c'è la mail e ti passo il mio tel.ciao mao
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se conosci strade o tecniche utili postale sul forum che esiste anche per questo ;)
Se ne conoscessi, le avrei già riportate qui.
Io so soltanto di essere riuscito (non chiedetemi come ho fatto, perché credo sia soltanto una botta di... fortuna) ad eliminare tutti i farmaci noti (isoptin, carbolithium, imigran) prendendo semplicemente un Auradol la sera che mi "protegge" da attacchi notturni. Gli attacchi li fronteggio solo con l'ossigeno.
Inoltre, invece che innalzare la mia personale soglia del dolore, sono riuscito ad abbassare l'intensità del dolore stesso, che adesso potrebbe anche essere sopportabile senza intervenire con nulla, ma l'ossigeno lo uso ugualmente e... funziona praticamente sempre.
V.
Ormai, Dav, ho il TERRORE ;D che mio malgrado i miei "appassionati" posts possano essere percepiti come polemici...
:-* :D Evi
Polemici i tuoi? Che dire dei miei che lo sembrano ancora di più (anche se non lo sono affatto) :) :)
V.
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Vittorio, secondo me se riesci a non prendere farmaci e a lasciar sfogare la bestia quando arriva, ti tortura di meno e rischia di meno di diventare cronica.
se conosci strade o tecniche utili postale sul forum che esiste anche per questo ;)
Se ne conoscessi, le avrei già riportate qui.
Io so soltanto di essere riuscito (non chiedetemi come ho fatto, perché credo sia soltanto una botta di... fortuna) ad eliminare tutti i farmaci noti (isoptin, carbolithium, imigran) prendendo semplicemente un Auradol la sera che mi "protegge" da attacchi notturni. Gli attacchi li fronteggio solo con l'ossigeno.
Inoltre, invece che innalzare la mia personale soglia del dolore, sono riuscito ad abbassare l'intensità del dolore stesso, che adesso potrebbe anche essere sopportabile senza intervenire con nulla, ma l'ossigeno lo uso ugualmente e... funziona praticamente sempre.
V.
Ormai, Dav, ho il TERRORE ;D che mio malgrado i miei "appassionati" posts possano essere percepiti come polemici...
:-* :D Evi
Polemici i tuoi? Che dire dei miei che lo sembrano ancora di più (anche se non lo sono affatto) :) :)
V.
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Vittorio, secondo me se riesci a non prendere farmaci e a lasciar sfogare la bestia quando arriva, ti tortura di meno e rischia di meno di diventare cronica.
Troppo tardi! Sono cronico ormai da qualche anno.
Si possono contare sulle dita delle mani i giorni in cui non ho attacchi in un anno.
V.
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La situazione può cambiare, anche se sei cronico. Io ero cronico farmacoresistente ed ora non lo sono più
Vittorio, secondo me se riesci a non prendere farmaci e a lasciar sfogare la bestia quando arriva, ti tortura di meno e rischia di meno di diventare cronica.
Troppo tardi! Sono cronico ormai da qualche anno.
Si possono contare sulle dita delle mani i giorni in cui non ho attacchi in un anno.
V.
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NO.
troppo tardi Vittorio mi dispiace sentirlo dire.
Se penso di dover proiettare questa frase nella mia vita mi si ribalta l'anima e va in mille pezzi.
Guardati intorno e dentro, ogni cosa che vedi si trasforma continuamente.
Si trasforma ogni angolo delle cose che fai, perfino il nostro corpo non è mai lo stesso, ogni giorno e ogni notte si ricostruisce piano piano trasformandosi nel tempo, e la nostra mente e la nostra anima vivono una continua trasformazione. Così si trasformano le malattie che non sono che espressioni di quel corpo, di quella mente e di quell'anima.
Perchè mai la nostra ch dovrebbe stare ferma?
La mia non lo è nè lo è stata, si muove e si trasforma e non vedo perchè non dovrei riuscire, a furia di cercare il modo giusto, a trasformarla al punto da farla sparire.
Per esempio l'approccio di cui stiamo parlando in questo thread io lo sto sperimentando per la prima volta proprio in questo periodo, sta servendo a qualcosa anche se non riesco ancora a metterlo in pratica come vorrei, ma comunque ogni giorno vedo che mi riesce meglio e che funziona un po' di più. La vedo in tempo reale la trasformazione.
La parola cronica in fondo è solo una parola usata dai medici quando non sopportano di non riuscire a leggere il futuro con una prognosi o a risolvere un dolore con la medicina corrispondente.
Forse sono fortunata perchè nel mio lavoro ho visto ribaltare centinaia di volte prognosi e diagnosi e so che non si tratta di magie soltanto ma della tenacia, della speranza, del coraggio e del sorriso di chi se le sentiva appioppare sul collo.
E così oggi sono abbastanza folle da pensare che posso guarire; già questo rende un po' meno bestiale la mia bestia (e un giorno mi farà anche guarire :)).
miao
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Ragazzi è un vero piacere aprire un semplice post e vedere con quanta passione vi confrontate ,forse scrivere aiuta ma vi assicuro che leggervi è un vero bagaglio da portare nel cuore.Siete grandi
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Ragazzi è un vero piacere aprire un semplice post e vedere con quanta passione vi confrontate ,forse scrivere aiuta ma vi assicuro che leggervi è un vero bagaglio da portare nel cuore.Siete grandi
bentornata grande Jo :-*, mi sei mancata proprio parecchio! ce l'hai fatta a capirci qualcosa in questo viaggio che hai fatto partire con uno spunto sull'assenzio del Jhonny? ;) 8) 8)
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Ben arrivata ;)
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VI ADORO E SI è STATO CARINO RILEGGERE IL TUTTO.