miao Claudio
,
stando tra noi ti accorgerai presto che la CH ha dei sintomi comuni che la identificano chiaramente, ma che poi per ognuno i tempi e i modi di manifestazione si differenziano anche di molto, moltissimo.
Gli attacchi veri e propri, acuti, sono facilmente identificabili perchè insorgono quasi sempre con molta rapidità, arrivano velocemente al culmine, e con durate variabili a seconda di come si interviene e anche della soggettività, e poi scemano solitamente rapidamente come sono arrivati.
Qualcuno di noi ha shadows, ovvero sintomi occasionali o continui , tra un attacco e l'altro, di solito durante il grappolo per gli episodici, o costantemente (più frequente nei cronici credo), che sono diversi per ognuno di noi ma perlopiù sono come sintomi di un attacco ma molto molto più lievi, durano un tempo variabile, anche molto lungo, come fastidi zanzarosi. Possono essere parestesie, disturbi all'occhio del lato ch, come pulsare dell'arcata sopraciliare, lacrimazione, naso che cola, dolore ai denti del lato ch, al cuoio cappellutto, al volto, formicolii, dolori al braccio del lato ch, alla spalla, emicrania vera e propria sottile ma logorante e altri ancora.
In misura variabile ci sono comportamenti che abbastanza universalmente possono favorire l'arrivo di un attacco, come l'assunzione di alcoolici durante il grappolo per gli episodici, o sempre per i cronici. A qualcuno disturbano anche altri fattori, come l'esposizione al sole, alcune condizioni metereologiche, l'assunzione di alcuni alimenti.
Per trovare un po' di chiarezza su questo andamento nel tuo caso personale potresti tenere un piccolo diario nel quale annoti orario di inizio e fine degli attacchi, intensità e sintomi particolari, le shadows eventuali, se hai o meno avuto comportamenti secondo te scatenanti oppure che scopri in questo modo essere tali (per esempio: ogni volta che mangio i peperoni ho notato che gli attacchi sono più intensi).
Per maggiore chiarezza nella diagnosi e per avere un'idea più precisa dell'andamento della nostra ch, esiste una scala di valore da 1 a 10 per classificare l'intensità degli attacchi (vedi la home del sito e la troverai ben descritta nel dettaglio); così, annotando anche la scala di valore puoi comprendere a distanza di tempo se la tua ch segue un ritmo oiù o meno regolare e intervenire con più efficacia con una cura.
Puoi portare il diario al neurologo che ti segue, per lui può essere un prezioso strumento nell'aiutarti e nel fare diagnosi.
L'ossigeno è un gas presente nell'aria che respiriamo, in quanto tale non da dipendenza, la terapia dell'attacco consiste soltanto nel respirarlo per qualche minuto in concentrazione elevata. Per molti di noi significa aver ridotto del 99% l'assunzione di farmaci risolvendo con rapidità buona parte degli attacchi. L'assunzione di Ossigeno non ha effetti collaterali e non danneggia l'organismo in nessun modo.
Vai al più presto in un centro cefalee.
E raccontaci come va, non stancarti di fare domande.
miao