Autore Topic: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH  (Letto 6136 volte)

Offline oblitas

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Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« il: Luglio 12, 2011, 18:27:40 Mar »
Ciao ragazzi vi racconto questa esperienza. nonostante abbia trovato lavoro da mesi, ultimamente mi ha chiamato un'azienda che aveva ricevuto il mio curriculum 8 mesi fa. Ebbene in virtù del fatto che non si rifiuta mai un lavoro mi sono presentato ugualmente, giusto per sentire cosa mi venisse proposto. L'interlocutrice mi ha detto che la mia esperienza pregressa ed il mio curriculum erano ottimali per la posizione proposta, ma alla domanda seguente :" Sig Fasoli come mai ha lasciato l'azienda dopo 16 anni"? Io ho risposto dicendo la verità :" Ho lasciato l'azienda poichè ero vittima dello stress causatomi dai capi e che soffrendo di cefalea a grappolo la mia sindrome era aumentata in frequenza ed intensità, togliendomi notevoli ore di sonno notturno, e preso dallo sconforto e da una depressione leggera ho deciso di dimettermi."

Quindi cosa è successo ? Scartato.... ieri è arrivata la letterina nella quale c'è scritto che nonostante la mia esperienza ed il mio Know How professionale la mia figura non è attinente alla posizione ricercata.  INFAMI. Va bè poco me ne cala tanto il lavoro ce l'ho.

MENTIRE, sempre mentire sulla CH......Purtroppo bisogna mentire.


Ciao a tutti, Marco Fasoli oblitas.
Credo nella bontà d’animo dell’essere umano.

Offline joselita

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #1 il: Luglio 12, 2011, 19:30:50 Mar »
Scusa ma al tuo primo colloquio hai detto che soffrivi di ch ho lì hai sorvolato sull'argomento?
Io comunque avrei mentito subito tanto se c'è c'è,e dopo 15 anni di lavoro ormai non mi compatiscono neanche più,al massimo mi danno l'aspirina.ciao ciao ;D ;D ;D
LA VITA? UN TUFFO IN MARE:A VOLTE CALMO A VOLTE IN TEMPESTA

Offline ulisse741

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #2 il: Luglio 13, 2011, 00:13:42 Mer »
In sostanza siamo nella stessa situazione in cui si trovano molte donne NON grappolate... se vanno ad un colloquio e dicono di aspettare un bimbo o che hanno intenzione di farne uno entro l'anno, perdono il lavoro SICURAMENTE a prescindere dalle credenziali!

Per noi la situazione è uguale... concordo, meglio sorvolare sulla CH

G.

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Offline mauriziofu

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #3 il: Luglio 13, 2011, 09:35:40 Mer »
è assolutamente vero!! mia moglie fu licenziata quando seppero che era incinta!! ora che lavora da me non riusciamo ad avere il 2...che sfi@a!! Comunque bisogna sempre mentire sulle malattie, uno non lo fa x cattiveria, ma x sopravvivenza, poi sedurante il lavoro ci si sente male si può sempre dire che era la prima volta...

Sempre forti..

Maurizio

Offline Gabriele85

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #4 il: Luglio 13, 2011, 09:58:19 Mer »
Ciao Obli mi dispiace tanto leggere quello che ti è successo ma è altrettanto vero che non mi stupisce più di tanto: se ben ricordi avevo aperto un post simile tanto tempo fa e anche lì le opinioni dei singoli si erano rivelate discordanti infatti c'era chi era favorevole e chi consigliava di non dire niente.

Per quanto mi riguarda io oggi lavoro (con il contratto a termine di un anno) per una azienda operando come consulente e, dopo averce pensato, ripensato, discusso e ridiscusso in famiglia, ho deciso sin da subito di dire la verità un po' per onestà e un po' perchè tanto ho capito che nel mio caso è impossibile riuscire a "nascondere" la mia CH cronica quindi o presto o tardi la verità sarebbe comunque venuta a galla.

Visto e considerato che io sono continuamente in emergenza con gli attacchi io mi sono organizzato così: tengo due bombole una a casa da 2400 lt e una che tengo solo per il lavoro da 1200 lt che porto avanti e indietro con la macchina e custodisco in uno stanzino vicino all'ufficio mio. Chiaramente molte volte mi è capitato anche di essere sotto attacco durante le ore di lavoro senza che l'O2 riuscisse a mandarmi indietro la crisi (per la verità  si è verificato già dopo il secondo giorno di lavoro!!!) e alla fine chiaramente ho dovuto vuotare il sacco anche con i colleghi che, fortunatamente si sono dimistrati comprensivi e premurosi nei miei confronti anche se logicamente mi rendo conto che NON tutte le situazioni sono come la mia e questo dipende da molti fattori, la cosa certa è che io  corro seriamente il rischio di poter essere licenziato per via della d frequenza e della debilitazione che queste crisi comportano (presunto assenteismo): finora è sempre andata bene e comunicazioni da parte dell'azienda NON me sono pervenute ma il rischio reale e concreto per me c'è eccome quindi meglio vivere alla giornata e soprattutto NON dare nulla per scontato.

Ribadisco ancora una volta: io sono contento in coscienza di essere stato corretto nel dire le cose come stanno a chi di dovere e sono anche sicuro che questo gesto sia anche stato "apprezzato", in secondo luogo non ho rimpianti perchè come già detto per me è impossibile provare a tenere nascosta una CH che mi tiene sempre in grappolo (tutti i mesi dell'anno e quasi tutti i giorni)

Ciao

Offline Gabriele85

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #5 il: Luglio 13, 2011, 10:02:08 Mer »
Aggiungo un particolare: coloro i quali riescono a tenere nascosta la CH al proprio datore di lavoro (e qui entra in scena l'Imigran invecel'O2 ma chiaramente non è efficace in egual maniera a tutti i pazienti) fanno bene a farlo finchè ci riescono!!! Ripeto: dipende dai casi, dalla gravità, dal tipo di lavoro, dai colleghi, dal datore, e mille altre cose!!! Solo per non essere frainteso!

Saluti a tutti

Offline Sten

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #6 il: Luglio 13, 2011, 10:38:35 Mer »
Personalmente ho sempre preferito NON mentire e, anzi, ho inserito l'appartenenza all'OUCH Italia (con la descrizione dei suoi scopi) nel mio Curriculum Vitae.

Il NON aver MAI mentito mi ha permesso di utilizzare IMIGRAN durante dei viaggi con i colleghi senza dovere dare spiegazioni lì per lì (in momenti di ovvia difficoltà), ottenendo da questi aiuto e manifestazioni di solidarietà.

Naturalmente il tutto è condito dal fatto di NON "approfittare" MAI della "condizione di malato" e di lavorare bene e con grande impegno sempre.

L'avere abbandonato un lavoro "perchè malato", come ha dichiarato Oblitas al colloquio che cita, è chiaro che NON può essere accolto come un buon precedente.

Sarebbe forse stato meglio affermare di essere stato "discriminato e soggetto a mobbing" a causa della CH (come si può interpretare dalla sua affermazione "ero vittima dello stress causatomi dai capi"), magari sottolineando che, nonostante la CH, aveva sempre fatto il suo dovere come (e pure meglio) dei colleghi sani...

Comunque ognuno di noi vive il proprio dolore a modo suo (sia per la gravità oggettiva che per le implicazioni psicologiche) e ognuno di noi incontra sul suo cammino persone differenti (più o meno comprensive e aperte) e, per tanto, penso che NON sia possibile avere una "formula" che possa andare sempre bene per tutti.

 ;)
« Ultima modifica: Luglio 13, 2011, 10:40:38 Mer da Sten »
Stefano Capurro
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Offline mauriziofu

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #7 il: Luglio 13, 2011, 11:44:47 Mer »
sono d'accordo con voi sul dire la verità, il discorso dipende anche da quale bestia hai, io sono periodico, dura 2 mesi circa e con molti attacchi al giorno, mentre sto a lavoro rimedio con imigran, quelli notturni me li godo tutti però, per cui il giorno sto rinco, però alla fine lavoro, è altrettanto vero che sono io il capo di me stesso per cui non devo rendere conto a capi uffici, direttori e chi piùne ha più ne metta, ma questo non vuol dire che mi salvo, assolutamente no!! Perchè in fondo i capi li ho anche io e sono i clienti, senza di loro io non mangio, viaggio spesso all'estero per cui imigran sempre a portata di mano, quando arriva l'attacco dico di dover andare in bagno e 5 minuti dopo sto molto meglio anche se ormai l'effetto completo lo ho in 15....a proposito di viaggiare, ho avuto un problema  che a voi non so se è capitato mai, in germania, il 18 maggio, stavo al controllo al metaldetector e mi hanno fermato perchè nella borsa aveva la scoteletta con le punture, me le stavano togliendo, ho fatto un casino che non finisce più, e, per quanto possa parlare inglese e francese, in quei momenti di agitazioni risulta davvero difficile spiegarsi, per fortuna c'era un italiano accanto ame che parlava in tedesco e mi ha aiutato, ho fatto vedere le ricette mediche, la diagnosi dell'ospedale etc etc, e allafine sono riuscito a portarle con me, li avevo anche minacciati che se avessi avuto un attacco in volo avrei fatto un casino che gli altri passeggeri avrebbero chiesto il rimborso.....puntualmente l'attacco è arrivato.....alla fine è stato anche divertente perchè i passeggeri mi hanno visto entrare in bagno con una scatoletta e uscito dopo 5min con un buco al braccio...non vi dico le facce  ;D 

Offline Gabriele85

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Re: Colloqui di lavoro : meglio mentire sulla CH
« Risposta #8 il: Luglio 13, 2011, 20:39:57 Mer »


Personalmente ho sempre preferito NON mentire e, anzi, ho inserito l'appartenenza all'OUCH Italia (con la descrizione dei suoi scopi) nel mio Curriculum Vitae.

Il NON aver MAI mentito mi ha permesso di utilizzare IMIGRAN durante dei viaggi con i colleghi senza dovere dare spiegazioni lì per lì (in momenti di ovvia difficoltà), ottenendo da questi aiuto e manifestazioni di solidarietà.

Naturalmente il tutto è condito dal fatto di NON "approfittare" MAI della "condizione di malato" e di lavorare bene e con grande impegno sempre.

L'avere abbandonato un lavoro "perchè malato", come ha dichiarato Oblitas al colloquio che cita, è chiaro che NON può essere accolto come un buon precedente.

Sarebbe forse stato meglio affermare di essere stato "discriminato e soggetto a mobbing" a causa della CH (come si può interpretare dalla sua affermazione "ero vittima dello stress causatomi dai capi"), magari sottolineando che, nonostante la CH, aveva sempre fatto il suo dovere come (e pure meglio) dei colleghi sani...

Comunque ognuno di noi vive il proprio dolore a modo suo (sia per la gravità oggettiva che per le implicazioni psicologiche) e ognuno di noi incontra sul suo cammino persone differenti (più o meno comprensive e aperte) e, per tanto, penso che NON sia possibile avere una "formula" che possa andare sempre bene per tutti.

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