Ciao Diletta,
come avrai letto ognuno di noi ha le proprie esperienze e reazioni psico-fisiche ai fatti ma anche ai rimedi farmacologici e non.
Ti riporto la mia esperienza ma che non è e non vuole essere assolutamente in contrasto con quelle riportate.
Sono episodico annuale da oltre 25 anni (negli ultimi anni si è affievolito con media di 45-50gg).
Uso Isoptin (Verapamil su di me, forse per gli eccipienti, ha effetto minore) 80 e 120mg partendo da 360-440mg (so di altri che usano quantità ben superiori) che assumo per 7-10gg scalando dopo la fine della crisi.
Caffè amaro, acqua gelata e ghiaccio a gogò, e usati nei modi opportuni che troverai nel forum, sotto attacco (no ossigeno anche se so di sbagliare).
Confermo quanto detto da Casper: l'Isoptin inizia a fare effetto su di me dopo 4-5 gg (non diventa risolutivo ma rende l'attacco più sopportabile), ma quando termino di assumerlo finiscono anche gli effetti collaterali (stitichezza etc).
Ma quello che più mi preme raccomandarti è di prendere le cose con calma e rassegnazione (utilizzando ovviamente tutto quanto posso e voglio a contrasto degli attacchi), perchè è vero quanto anche tu hai scritto: ha da passà.
Mi spiego meglio: rassegnazione
non è un termine che rientra nel mio vocabolario visto il mio carattere combattivo (e anche fumantino), ma che accetto sotto attacco di CH.
Io ho viaggiato molto nel mondo per lavoro e una delle cose che ho imparato (e che non avevo assimilato all'inizio) da un saggio amico cinese molto più vecchio di me è che se hai un problema che sai di poter risolvere lotta sino alla morte, se sai che non puoi risolverlo, smussalo al meglio, tutto il resto lo può solo peggiorare.
C'è anche un detto, ma sarebbe soggetto a censura
La CH attualmente per ora non è risolvibile, quindi concordo con Siciliano...perchè arrabbiarsi o innervosirsi, la si favorisce solamente.
Mi sembra ci sia qualche anno di differenza tra noi, per cui capisco che ti sembra (ed è) difficile
ma provaci.
Ti assicuro che so cosa vuol dire non dormire e passare le notti camminando, fare piegamenti, attaccarsi e dare testate al muro etc senza ricordare nemmeno come ci si chiama.
Sforzati anche e soprattutto sotto attacco di pensare a qualcosa che ti rilassa (io penso a un ruscello di montagna che scorre) preparandosi mentalmente a farlo ancora in fase di shadow (sotto attacco diventa più difficile ricordarlo), e non aspettare poi con ansia che arriverà il prox attacco.
Come ti ho scritto in altro tuo post aspetto il ragazzo (che è anche in ritardo), ma che ci posso fare? Nulla, quindi quando arriverà me lo prendo (a calci con l'esperienza maturata
).
Sotto attacco, e violentando il mio carattere, divento il Giobbe biblico.
Fai conto di essere a cavallo di un surf, che vedi l'onda del secolo che sta arrivando, che sai che devi e che puoi superare in attesa della prossima sino alla calma piatta.
Sono certo che questo approccio farà bene a te e a chi ti sta intorno, e che non sa (e, purtroppo anche per loro, non può) come aiutarti.
Questa è la mia personale esperienza che volevo condividere e trasmetterti, al di là degli strumenti farmacologici e non che devi sperimentare su te stessa per trovare la soluzione migliore per te stessa, e nel pieno rispetto delle esperienze e consigli che già hai ricevuto.
Ti auguro tanta serenità,
Guido