Ho appena letto sul gruppo facebook che un nostro "collega" ha scritto:"l'imigran si paga 12 euro a scatola anche con ricetta .... oggi 6 scatole mi sono costate 70 euro"
Da lì ho notato parecchi commenti negativi e per evitare di disperdere la discussione ho preferito fare qui le mie considerazioni al riguardo.
A premessa di quel che sto per dire devo dare per assunto il fatto che il generico funzioni ugualmente rispetto all'originale Imigran iniettabile (se non è così il discorso sarebbe ben diverso)
Qualcuno, a parità di funzionamento, sarebbe in grado di giustificare la fornitura da parte del SSN di un farmaco più costoso (e di parecchio) rispetto al "generico"?
A parità di efficacia, ha senso foraggiare una determinata casa solo per mantenere l'abitudne all'uso del farmaco al quale siamo abituati?
La risposta dovrebbe essere ovvia.
Per quanto consta noi grappolati e, nello specifico, che dimezza o "trimezza" l'imigran, il discorso ha un senso solo per il fatto che avremmo bisogno di dosi inferiori a quanto commercializzato... ma dal punto di vista del SSN no dato che, ad oggi, per motivi a me ignoti non prevede l'uso di dosi inferiori.
Prima di scagliarsi contro "lo Stato" bisogna ragionare.
Dato lo stato delle cose, spenderei energie rivolgendole più sulla valutazione della possibilità di immettere sul mercato sumatriptan iniettabile con dosaggi inferiori a quelli attuali piuttosto che cercare di far cambiare il principio su cui si basa l'uso dei farmaci generici sopraesposto.
P.S. Ho appena visto un aggiornamento sulla questione: il generico, con ricetta, costa 1 euro.
