Autore Topic: Tre libri Tre autori  (Letto 4071 volte)

Offline AlbertoC

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Tre libri Tre autori
« il: Aprile 30, 2015, 12:31:18 Gio »
Apostolos Doxiadis--> Zio Petros e la congettura di Goldbach
(" Zio Petros ! " :-X  sembra una bestemmia ;D)
E' una bellissima storia biografica in terza persona di Petros Papachristos, matematico greco di inizio '900.
Per dimostrasi all'altezza di Isolde, primo e unico grande amore, deve tentare un'impresa memorabile.
Scieglie la dimostrazione della congettura di Goldbach.
Questo lo porterà ad una vita solitaria, schiva, alla quasi pazzia, visto come il "prototipo del fallimento" persino dai fratelli.
A tratti commovente a tratti divertente.
" Ogni numero pari maggiore di 2 è la somma di due numeri primi"
Ad oggi non è ancora stato dimostrato.

Singh Simon -----------> L'ultimo Teorema di Fermat
Xn+Yn=Zn Non ha soluzioni in numeri interi per n>2.
"E' vero! E c'è una dimostrazione molto semplice ed elegante, ma sul bordo di questa pagina non ho lo spazio per scriverla ! "

La "leggenda" vuole che queste siano le ultime parole scritte, in uno dei suoi libri di algebra, da Pierre De Fermat poco prima di morire.
Per tre secoli i matematici si sono  scervellati per trovare questa dimostrazione, ed hanno augurato a Fermat una seconda morte per non aver comperato i rotoloni regina.
Poi nel 1994 un "pischello" di nome Andrew Wiles, usando  serie, matrici e alte diavolerie matematiche, sconosciute a Fermat, c'è riuscito.
Questo libro è un pò la storia di questo rompicapo che nasce con Pitagora, e dei vari "piccoli" passi che hanno portato il pischello alla soluzione.
Carino a me è piaciuto molto, ci sono alcune pagine piene di formule... però è anche intramezzato con delle vere e proprie chicche:
:
Si narra che un astronomo, un fisico e un matematico fossero in vacanza in Scozia.
Guardando dal finestrino di un treno, scorsero una pecora nera in mezzo a un prato.
«Interessante», osservò l’astronomo. «Tutte le pecore scozzesi sono nere!»
 A ciò il fisico replicò: «No, no! Alcune pecore scozzesi sono nere!».
Il matematico alzò gli occhi verso il cielo con espressione compassionevole e poi intonò:
«In Scozia esiste almeno un campo, che contiene almeno una pecora, un lato almeno della quale è nero».
:
si arriva velocemente alla fine.

Prima del terzo và fatta una precisazione, quanto meno nel rispetto dei Geni di cui sopra.
Uno normale potrebbe chiedersi:
" ma perchè i matemetici si scervellano per dare delle dimostrazioni apparentemente inutili? "
penso all' assioma per definire lo " 0 " esiste un numero X tale per cui qualsiasi numero n+X =n.... ok
o quell per definire l' " 1 " esiste un numero X tale per cui qualsiasi numero n*X =n
eheh ragazzi senza queste definizioni micca si dorme!  ::)
Leggendo bene però, si nota come in tutti e due i casi per arrivare alla "loro" dimostrazione abbiano partorito teoremi di tutto rispetto,
che in molti casi sono usatissimi, soprattutto nel mondo dell' ingegneria. Quindi tanto di cappello a sti Signori !

Lee M. Silver------------> Il paradiso clonato ( I nuovi scenari della biologia e i rischi dell'ingegneria genetica )
Quali sono le conquiste dell'ingegneria genetica odierna? Quali sono i possibili scienari futuri a cui questa tecnologia ci potrebbe portare?
L'autore (professore di biologia molecolare alla Princeton University), cerca di spiegare come, con il passare delle generazioni,
cadranno i tabu e i preconcetti sulla clonazione umana. Prima si cercherà di togliere malattie ereditarie, poi....( ve lo leggete poi !).
La cosa interessante è che vengono considerate anche "le variabili" NON biologiche ma LOGICHE e probabili.
Questo da vita a una visione futuristica abbastanza sconcertante delLE possibili Umanità .
Mi è piaciuto parecchio, semplice, lineare ma soprattutto perchè quando vai a letto pensi "chissà se il mio bis-bis-bis-bis-nipote sarà blu e respirerà acetilene ! "

Spero che queste "recensioni" vi piacciano o, quantomeno, riescano a strapparvi un sorriso se siete in un brutto momento.
Regards
AlbertoC 
“La vita di un uomo si riduce sempre agli anni felici, essendo quelli infelici simili in qualche modo alla morte.”  (Goffredo Parise)